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Che care quelle hostess: ecco come la Roma ha speso 142 mila euro nel match con il Barcellona

Tavoli d’oro, 51 addetti all’accoglienza, orchestra di 14 elementi. Così la Roma ha speso 142 mila euro per gli ospiti vip del match con il Barcellona

Redazione

Riportiamo un articolo de 'L'Espresso' a firma di Gianfrancesco Turano dal titolo: Che care quelle hostess.

Una grande festa dello sport con un conto salato. D’altronde, l’occasione meritava. Per l’incontro di Champions league contro il Barcellona di Leo Messi, lo scorso 16 settembre, l’As Roma ha fatto le cose in grande: una cifra record di 1895 ospiti vip, orchestra di 14 elementi voluta dall’amministratore delegato dei giallorossi Italo Zanzi, 51 fra hostess e steward, con netta prevalenza di hostess, e catering firmato Relais Le Jardin, la società della famiglia Ottaviani.

A curare i servizi è stata la Dao holding, società 50/50 fra Stefano De Alessi e l’ex numero due di Publitalia Edoardo Ottaviani (nessuna parentela con gli Ottaviani di Relais le jardin).

Alla fine la fattura Iva inclusa è stata di 142 mila euro, circa il doppio del minimo contrattato fra la Roma e Dao per tutte le partite interne della stagione che, fra campionato e coppe, variano fra i 25 e i 30 match secondo i risultati della squadra.

Distribuita su tutti i presenti la cifra pro capite è di 75 euro. Gli spettatori paganti hanno scontato l’hospitality nel prezzo del biglietto, che per il posto più caro (tribuna 1927 top) è arrivato a costare un massimo di 575 euro. Per i non paganti, invece, la serata è stata particolarmente fortunata.

È vero che l’As Roma è una società privata, sebbene quotata in Borsa. Ma in tempi di contestazioni sulle note spese del sindaco Ignazio Marino, si nota che molti politici si lasciano omaggiare volentieri.

I CENTO OSPITI DI MALAGÒ - Bisogna premettere che all’Olimpico è tuttora in vigore il “lodo Baldini” cioè la scelta, adottata dall’allora direttore sportivo giallorosso Franco Baldini, di non dare più in omaggio biglietti in tribuna vip. Ma oltre all’As Roma anche il Coni, proprietario dello stadio gestisce una quota dei biglietti e li distribuisce a chi vuole, spesso in omaggio. I tagliandi a disposizione del Coni sono 300 di cui 100 nella prestigiosa tribuna 1927. Questi 100 supervip hanno diritto di accesso alla zona dell’hospitality con cena e rinfresco a spese del club giallorosso.

Fra gli invitati di Giovanni Malagò, numero uno del comitato olimpico, figuravano Piero Grasso, presidente del Senato e supertifoso del Palermo, i colleghi senatori Antonio Razzi, Maurizio Gasparri, Maria Rosaria Rossi e altri rappresentanti del romanismo bipartisan come Fabrizio Cicchitto, il

presidente della Fondazione Italiani Europei ed ex premier Massimo D’Alema, Sergio D’Antoni, ex sindacalista, ex parlamentare ed ex dirigente della Virtus basket Roma che da giugno 2014 presiede il Coni siciliano.

Fra i rappresentanti dello Stato c’erano anche il membro togato del Csm Luca Palamara, il membro laico Paola Balducci, l’ex alto commissario anti-corruzione Achille Serra e il mondanissimo Antonio Marini, procuratore generale della Repubblica a Roma. Nella categoria imprenditori erano presenti i fratelli Claudio e Pierluigi Toti che però sono regolarmente abbonati e paganti così come l’ex ministro delle Finanze Augusto Fantozzi. Vincenzo Novari di H3G è uno special guest di Guido Fienga, ex amministratore della pay-tv Dahlia oggi responsabile per i diritti tv della Roma. “L’Espresso” ha segnalato Fienga fra i proprietari di una finanziaria alle British Virgin Islands (Divemaster).

Abbonato è anche l’ambasciatore del Kuwait Ali Khaled al Sabah, membro della famiglia regnante dell’emirato.

LA GUIDA DELL’EMIRO - Il diplomatico, che ha annunciato l’intenzione del suo Paese di investire nel patrimonio archeologico di Roma, ha diritto a una hostess espressamente addetta alla sua accoglienza e al suo accompagnamento nel box (120 euro).

Nel conto che la Dao ha presentato al suo committente, la Soccer sas di Brand management, interamente controllata dall’As Roma, il servizio di accoglienza vale circa un decimo del conto finale (14 mila euro senza Iva) ed è uno dei punti di forza dei servizi forniti da Dao, che cura anche l’immagine degli atleti di punta del circolo Aniene (Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Gregorio Paltrinieri, Flavia Pennetta, Arianna Errigo, Arianna Fontana).

Una delle splendide hostess di Dao o uno steward semplice costano 120 euro. La stessa hostess, quando fa lo stesso lavoro per una partita della Lazio, prende la metà (60 euro) dalla società di Claudio Lotito, un fanatico della spending review da tempi non sospetti.

L’hostess capo costa 180. L’hostess addetta alle porte 135 euro mentre l’addetta all’info point dell’ascensore si accontenta di 95 euro, come gli steward addetti alla sicurezza nel prepartita. Nelle spese di accoglienza figurano anche hostess per “ritiro biglietti main sponsor” anche se la Roma non ha un main sponsor da tre anni. Il compito di selezionare uno sponsor toccava appunto a Dao che, alla fine della scorsa stagione, è stata sollevata da questo incarico.

Il grosso della spesa è per il catering (68 mila euro al netto di Iva) con un costo di 30 euro a ospite più pasticciere a vista e american bar da 5 mila euro e circa 7 mila euro di personale di servizio.

Tra le forniture di arredi e il trasporto si trovano voci di costo piuttosto singolari. I 600 gadget forniti agli ospiti di piazza Italia e terrazza Champions, che sono poi i braccialetti in materiale sintetico per avere accesso a quelle aree, sono fatturati al prezzo unitario di 2,30 euro per un totale di 1380 euro esclusi i 250 euro di trasporto. Il controllo di gestione del club avrebbe trovato questa cifra difforme dal prezzo di mercato (0,50 euro) e avrebbe provveduto per proprio conto dal match successivo.

Qualcosa di simile è accaduto con la fornitura di fiori che è stata ridotta da una media partita di 7-8 mila euro della scorsa stagione a 2-4 mila euro per i match casalinghi dei giallorossi.

Per il noleggio e la movimentazione di 67 tavolini pieghevoli sono addebitati circa 2 mila euro mentre la “mise en place” per 730 persone costa oltre 8 mila euro. Il solo trasporto a/r (an- data e ritorno) di due tavoli da buffet vale 650 euro. Per le spese di facchinaggio c’è una voce a parte (2700 euro). Una “scritta in vinile prespaziato su parete esistente” costa 300 euro più Iva.

Dao holding e le sue controllate (Dao consulting, Dao active e Dao management) hanno ricavi aggregati per circa 10 milioni di euro all’anno e lavoravano con la Roma già ai tempi della gestione Sensi quando De Alessi e Ottaviani erano responsabili, rispettivamente, del settore commerciale e del marketing del club. Insieme a Infront Italia sono gli emergenti del calcio italiano, anche se lavorano pure con altri sport. Ma il football è al centro dei loro risultati economici, quasi raddoppiati in un paio d’anni. Nel mirino ora ci sono il Bologna di Joey Saputo e la Sampdoria di Massimo Ferrero, romano e romanista rimasto incantato dall’avvenenza delle hostess dell’Olimpico.