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Strootman: “Odio il Fantacalcio e la parola leader. Ora aspetto Salah”

Il centrocampista olandese: "L'infortunio mi ha cambiato. Chi non ne ha avuti, va in campo e tira cento volte in porta: se lo faccio io, poi non gioco per tre settimane"

Redazione

Nelle ultime settimane il suo rendimento è salito. Ma quando conta, Kevin Strootman è uno che difficilmente si tira indietro. L'olandese è stato intervistato da "La Repubblica". Ecco le sue parole.

Eppure, il suo amico Salah dice che la Roma avrebbe voluto evitare il Liverpool… 

Se lo dice lui va bene. In semifinale giochi con squadre fortissime, Bayern e Real sono di un altro livello e il Liverpool sta facendo bene. Noi abbiamo voglia di arrivare in finale. Salah è il più pericoloso, in campo non saremo amici.

Vi siete scritti in questi giorni? 

Le ultime due volte non mi ha risposto, ha cambiato sei volte numero. Gli riscriverò dopo la semifinale. Speriamo di rivivere una serata come col Barça. Il video del terzo gol l’avrò rivisto 500 volte: lo stadio era magico.

Quando avete iniziato a credere all’impresa? 

Prima della partita ci credevamo forse il 10%, sapevamo sarebbe servita la perfezione. Dopo il primo gol ci siamo detti: “Ce la possiamo fare”. La difesa è stata spettacolare, la prendevano sempre loro. Nello spogliatoio c’era lo spirito per fare quella partita.

Nata da un modulo, il 3-4-3, imparato in due giorni… 

Ma lo avevamo fatto già lo scorso anno, tutti sapevamo cosa fare, con le indicazioni del mister e dello staff. Son stati perfetti anche i tempi: abbiamo segnato subito, un altro dopo l’intervallo e il terzo non troppo presto (ride,ndr). Ero sicuro che non ci avrebbero segnato più.

L’infortunio al ginocchio l’ha cambiata? 

Chi non ne ha avuti può entrare in campo e tirare cento palloni in porta, se lo faccio io non gioco più per tre settimane. Quando devi fare 50-55 partite all’anno, serve professionalità.

Si sente un leader? 

È bello sentirselo dire, ma per me i leader sono De Rossi, Kolarov. Se vinciamo sono un leader, se perdiamo non lo sono più. Nel calcio è così. Perciò è una parola che non mi piace.

Cos'altro non le piace? 

Il Fantacalcio. C'è gente che mi scrive: "Kevin, mi fai un gol per il Fantacalcio?". Ma come, solo per quello devo fare gol?

(M. Pinci)