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Manolas: “Non mi fisso su Messi, Ibra l’avversario peggiore. Di Francesco merita la Roma”

Parla il difensore giallorosso: "Tre anni fa sbagliammo tatticamente la partita. Ora non dovremo andare al Camp Nou con la paura di subire tanti gol: rispetto del Barcellona ma consapevolezza della nostra forza"

Redazione

La sfida tra Roma e Barcellona si avvicina a grandi passi. A meno di 48 ore dalla gara di andata dei quarti di finale di Champions League, il difensore giallorosso Kostas Manolas ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine de "Il Giornale". Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:

Qual è l'avversario che le ha dato più problemi?

Ibrahimovic, che ho incontrato ai tempi del Psg: unisce altezza, velocità, forza nel tenere la palla e tecnica. Messi? Ha ragione Guardiola quando dice che non c’è un modo per fermarlo. Però se ti fissi che devi bloccare lui, ci sono altri dieci che possono far male. Certo, senza l’ argentino il Barcellona è un’altra cosa, dobbiamo fare il nostro massimo. E in più loro non hanno più uno come Neymar. Ammiro molto Piquè, difensore elegante che gioca bene il pallone con i piedi. Se stai dieci anni lì, non è un caso.

Tre anni fa subiste una lezione pesante…

Sbagliammo tatticamente la partita, giocammo troppo alti e loro, squadra dalle enormi qualità tecniche e dall’incredibile palleggio, trovarono spazi facilmente. Ora non dovremo andare lì con la paura di subire tanti gol: rispetto del Barcellona ma consapevolezza della nostra forza.

Crede che la Roma abbia già fatto il massimo in Europa?

Il girone non semplice ha dimostrato che siamo una grande squadra, ora abbiamo una doppia sfida con un avversario fortissimo. Loro sono favoriti, ma nel calcio si gioca 11 contro 11 e non si sa mai.

È vero che la Juve l'ha cercata in questi anni?

Sì, c’erano stati dei contatti già ai tempi dell’Olympiacos ma solo con il mio procuratore.

Quest’estate stava per passare allo Zenit…

Mi avevano offerto un contratto particolare che io alla fine non volevo firmare, ma ero consapevole che se rimanevo alla Roma sarei stato contento lo stesso. Qui sto bene, anche se c’è sempre lo stress e il pressing dei tifosi per far bene. Voglio vincere qualcosa con questo club che mi ha dato la possibilità di giocare in serie A.

La Champions può distrarvi dal campionato? Dovete difendere il terzo posto…

Non possiamo permettercelo, è la strada per rigiocare queste gare europee che sono bellissime. La Roma è un club che merita di esserci sempre, sarebbe un dramma non giocarla e non è solo una questione economica.

Un flash sui suoi tre allenatori alla Roma…

Con tutti siamo sempre rimasti fra le prime tre del torneo. Con Garcia abbiamo creato tanto e preso pochi gol, è una bella persona rimasta nel mio cuore. Spalletti è un tecnico forte che ci allenava molto sulla tattica, anche in attacco. Di Francesco lavora molto sul pressing davanti per riconquistare la palla e fare attacco veloce, ma non trascura il lavoro difensivo. È un allenatore che merita la Roma e avrà un grande futuro in questo club.

Com’è Totti fuori dal campo?

Sempre una persona umile e tranquilla, il miglior fuoriclasse che ho conosciuto. Solo la personalità e la faccia di Francesco sarebbero necessari in qualsiasi spogliatoio, mi ha aiutato molto sin dal primo minuto che sono arrivato a Trigoria.

Chi vincerà lo scudetto?

La Juve è favorita, ha due formazioni possibili, il Napoli ne ha una sola. Fa un bel calcio, ma alla fine non basta solo questo.