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FIGC, Tavecchio si è dimesso: “Colpa dello sciacallaggio politico”

L'ex presidente: "Non ho scelto Ventura, ora lo sapete tutti". Tommasi: "Ora sia scelto uno che parli di calcio". Ulivieri: "Non lascio, altrimenti c'è il pericolo che arrivi davvero Malagò..."

Redazione

Carlo Tavecchio non è più il presidente della FIGC. L'ha appena comunicato nel consiglio federale. Troppe le pressioni degli altri consiglieri, che non gli garantivano più la maggioranza. “Ho preso atto dei cambiamenti di atteggiamento di alcuni di voi, per questo mi dimetto. Sono rammaricato. Vado via perché ho perso. Mi scuso con tutti gli italiani”, le sue dichiarazioni al momento della ratifica delle dimissioni.

Attorno alle 14.20, l'ormai ex presidente della FIGC Carlo Tavecchio è intervenuto in conferenza stampa:

"Ho rassegnato le dimissioni, come mero atto politico ho chiesto anche quelle del Consiglio Federale. Nessuno le ha rassegnate, sono rimaste le mie. Siamo arrivati ad un punto di speculazione che ha raggiunto limiti impossibili. Il quadro politico fino a stamattina non era cambiato, la Lega Pro non è mai stata alleata con la maggioranza. C'era la volontà di costruire qualcosa per questo sistema sportivo, un sistema sportivo che si permette di prendere decisioni gravi quando il soggetto più importante, ovvero il fornitore delle risorse del sistema Italia, è assente. Quando la Serie A e la Serie B non ci sono. Sono stato portato ad accettare il commissariamento della Lega di Milano per un attimo di assoluta indipendenza della Figc, non per Carlo Tavecchio. Il commissario di Milano doveva essere il presidente della Federazione. Questo non è parso un atto di riverenza. Noi non facciamo riverenze. Abbiamo dato 30 milioni al Coni in questi ultimi anni, quasi 50 sono quelli che ha dato il sistema politico italiano. Nella riunione di mercoledì credevo che fosse cambiato qualcosa, ma quando oggi ho avuto la sensazione che la mia componente, dove ho militato per 18 anni, ha fatto considerazioni che non promettevano un sostegno, non ci ho pensato un istante. Mi sono dimesso e ho chiesto le dimissioni al Consiglio per un atto politico, non sportivo. Stiamo valutando un insuccesso sportivo. Ieri sera il presidente del Coni ha detto che il c.t. l'ha scelto Lippi. Carlo Tavecchio non l'ha mai detto. Ho sempre detto che l'ha scelto Carlo Tavecchio. Adesso sapete che non è così. Pago per aver scelto Ventura? Bene. Abbiamo perso un Mondiale e sono disperato per questo, come uomo prima che come presidente. Le riforme vanno fatte a livello generale, ditemi i risultati delle altre federazioni. Se quel palo fosse entrato... Gli altri dicono che i primi frutti vengono dopo 8 anni, io vivo da tre anni con i ragazzi. Parliamo di rapporti internazionali? Chi è andato agli incontri UEFA e FIFA? Secondo voi 4 squadre in Champions chi le ha messe? Abbiamo cambiato le carte nel calcio internazionale. Uva è vicepresidente Uefa, chi lo ha messo? Voi pensate che io a 74 anni abbia bisogno di una sedia? Mi vogliono mettere in testa che sono stanco, ma io ho solo un interesse: portare a termine i prossimi 90 giorni, perché il presidente del Coni ha detto che non si commissiona la Federazione perché per ora funziona. Io chiedevo di spostare quest’attenzione di 10/15 giorni, ma il problema evidentemente non è il dimostrare che l’apocalisse si potesse concludere in questo lasso di tempo. Giocheremo le prime partite a marzo, ma abbiamo bisogno del grande nome entro queste date? Non potevamo tenere i nostri tecnici? Ho parlato con 4/5 allenatori, ma sono tutti impegnati. Nessuno dirà che non venivano per Tavecchio, questa è una menzogna. Nessuno di loro lo dirà. Abbiamo attivato i centri federali, norme per la sostenibilità del sistema e migliorato il calcio femminile e giovanile. L’equilibrio di bilancio fa invidia a chi è quotato in borsa, abbiamo preparato bilanci economici, etici e sociali. La gente che ha lavorato con me è gente di valore, che lavora nell’interesse del sistema. Le 4 squadre in Champions, la ristrutturazione di Coverciano, la VAR – sono stato il primo a scrivere a Blatter nel 2014 – la goal line technology, i risultati delle nazionali giovanili. Non è uno sfogo, ho sempre guardato gli uomini in faccia. Se avessimo segnato contro la Svezia sarei stato un grande, ma oggi non ho più nulla da chiedere. Il calcio mi ha dato moltissimo, così come la Lega Dilettanti e i ragazzi che hanno lavorato con me. A 74 anni non è un mio problema".

Si parla di tradimento: è stato conseguenza dello sciacallaggio politico? E che colpe si dà?

Ognuno fa le sue scelte di natura politica. Senza fare considerazioni, ritenevo il quadro politico stabile: avevo dalla mia arbitri, allenatori, Lega di A, Lega di B, LND. Non discuto le scelte legittime di ognuno. Colpe? Non essere intervenuto nell’intervallo di Italia-Svezia per cambiare allenatore...

Si aspettava il volta faccia della LND?

No, non me lo aspettavo.

Quanto ha condiviso con Malagò in questi anni?

Tutto.

Gestione di ordinaria amministrazione per i prossimi 90 giorni…

Così dice lo statuto. Malagò ha detto che non ci sono presupposti per intervenire.

Quando ha deciso le dimissioni?

Alle 11.45.

La sua carriera sportiva è finita?

Mio fratello ha una società di calcio dilettantistica, poi forse se ci sarà bisogno dei miei consigli, mi piacerebbe rivedermi nel mondo dilettantistico.

Scelta dettata dalla politica?

Il Ministro (Lotti) si è speso quotidianamente.

Si ricandiderà?

Alessandro Manzoni diceva: provvida sventura. In ogni sventura c’è una piccola parte di provvidenza, se la provvidenza mi farà capire qualcosa non la respingerò.

Cosa succederà con la Lega di A? Manterrà il commissariamento?

Io sono stato incaricato di fare il commissario con la fretta. Sono stato aiutato da Uva e Nicoletti. Dovevamo raggiungere determinati obiettivi ogni mese. Siamo passati da 190 milioni a 400 in poco tempo, abbiamo rivoluzionato i diritti tv come una svolta epocale. Un sistema che si rifiuta di accordare 10 giorni in più all’organo che garantisce il massimo introito al sistema calcio italiano, cos’è?

La prima telefonata amica dopo le dimissioni dal mondo dello sport?

Dopo mia moglie ho chiuso il telefono.

Malagò si è comportato correttamente?

Io non giudico nessuno.

Visto il cambiamento polito della Lnd, si rimprovera un errore di lettura? E ha rimpianti sul fatto di non essersi dimesso subito?

Avreste scritto di me le stesse cose anche se la Lnd fosse rimasta con me.

Malagò ha appena dichiarato che commissarierà la FIGC…

E’ molto grave. In Italia dovrebbero essere seguite le regole.

Sono stati due personaggi ingombranti in questa avventura. Ventura e Lotito…

Ventura è stato scelto da Lippi, siamo stati contenti e abbiamo seguito questa strada. Su Lotito cosa vuole che le dica? Lotito è ingombrante di sua statura, ma è una persona per bene, è un soggetto pagante, non percipiente.

Cosa dice agli italiani?

Mi ritenete così importante? Io gli italiani li incontro tutti i giorni, e nessuno mi ha fatto uno sgarbo fino ad ora. Gli italiani sono gente per bene, meritavano il Mondiale e io ce l’ho messa tutta.

Non è strano che la Lnd, che è casa sua, abbia cambiato posizione solamente per un palo colpito da Darmian?

Non possiamo saperlo.

In seguito sono arrivate le dichiarazioni anche di Tommasi, all'uscita dalla sede di via Allegri: "Avevamo chiesto di azzerare i vertici, cercando di far partire un progetto che sia condiviso. Si deve dare il tempo alle Leghe di ricostituire i propri vertici. Tavecchio farà ordinaria amministrazione fino alle prossime elezioni. Lui non ha lasciato parlare nessuno. L'identikit del prossimo presidente? Lo dico da tanti anni, serve uno che parli di calcio".

"Il Consiglio federale resta in carica, Tavecchio si occuperà della gestione ordinaria fino a nuove elezioni che dovranno essere indette entro 90 giorni". Così Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, ha fotografato la situazione in Federcalcio a seguito delle dimissioni del presidente Carlo Tavecchio: "Il commissario non è previsto, ora serve un progetto rivoluzionario e innovativo".

«Il Consiglio federale rimane in carica per l'ordinario: io non le do le dimissioni, altrimenti c'è il pericolo che arrivi davvero Malagò...». Lo ha detto Renzo Ulivieri, presidente dell'Assoallenatori, uscendo dal consiglio federale della Figc. «Quello di oggi è un grande segnale di debolezza. Rispetto la decisione di Tavecchio, ha chiesto le dimissioni di tutti come gesto politico: ma dobbiamo restare per garantire l'ordinaria amministrazione, altrimenti davvero arriva qualcuno da fuori e sarebbe una iattura...».