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Ziyech, l’artista del calcio salvato dal pallone – VIDEO

Il marocchino dell’Ajax è uno degli obiettivi del ds Monchi: ha perso il padre a soli dieci anni e due dei suoi fratelli sono finiti in prigione. Adesso ha scelto Roma per il salto di qualità

Marco Prestisimone

In America il centro Hakeem Olajuwon fu soprannominato “The Dream” perché in uno dei suoi primi allenamenti alla Houston University fece esclamare al suo allenatore: “Sembra un sogno”.

Pagherebbe sicuramente oro Hakim Ziyech per sentire le stesse parole di Di Francesco, magari in uno delle sue prime sedute nell'estate di Trigoria.

Il fantasista dell’Ajax è uno degli obiettivi sul taccuino di Monchi: uno dei nomi scritti più in alto nella lista, forse accanto a quello di Justin Kluivert, anche lui tra i desideri più coccolati e seguiti dal ds spagnolo. “Ho scelto la Roma”, avrebbe rivelato ai suoi compagni. Dichiarazione che fa da eco a quella di qualche giorno fa, nella quale si diceva pronto ad una nuova sfida.

INFANZIA – Benedetto sia il pallone. L’infazia di Hakim Ziyech è tutt’altro che semplice: nasce in Olanda a Dronten, nell’isola di Flevopolder, la più grande artificiale mai costruita dall’uomo. Il suo quartiere non sono di certo i Parioli olandesi, così due dei fratelli prendono cattive strade, finendo anche in carcere. Il padre viene a mancare quando Hakim ha solo dieci anni, privando i ragazzi di una guida di cui invece avrebbero avuto bisogno.

A salvarlo però ci pensa il calcio. E il talento. Ziyech fa tutta la trafila delle giovanili nell’Heerenveen, col quale poi esordisce il 2 agosto 2012 contro il Rapid Bucarest in Europa League. Ma la consacrazione arriva la stagione successiva, quando gioca 36 partite segnando 11 gol.

ESPLOSIONE – È questo il trampolino di lancio per il passaggio al Twente, dove rimane due anni. Il tempo di far stropicciare gli occhi ai dirigenti dell’Ajax, che non resistono al suo sinistro tutto estro e fantasia e lo portano ad Amsterdam dopo avergli visto segnare 34 gol in 76 partite con la maglia del club di Enschede.

Monchi, allora direttore del Siviglia, già ne aveva apprezzato il talento. Il corteggiamento è infatti di lunga data, e solo ora alla Roma le due strade potrebbero finalmente incrociarsi. Il primo anno in uno dei top club olandesi Ziyech non si fa intimorire: il neo tecnico Peter Bosz punta immediatamente su di lui. Dieci gol in 42 presenze è il bottino nella prima stagione coi Lancieri, che è riuscito a replicare anche nell’ultima annata, culminata col titolo di miglior giocatore dell'Ajax 2017-2018. "È un artista del pallone, non desidero altro che vederlo restare con noi", ha detto il tecnico Erik Ten Tag. Con sua buona pace, però, dovrà dirgli addio: il marocchino, e lo stesso Monchi, sono convinti sia arrivato il momento di fare il salto di qualità.

Il direttore sportivo lo ha fatto seguire dai suoi collaboratori per tutta la stagione, incontrando l’agente Mustapha Nakhli già in occasione dell’amichevole “italiana” a Torino tra Marocco e Serbia, nella quale Ziyech segnò anche su rigore uno dei due gol della nazionale africana. Nei giorni scorsi un nuovo incontro, nel quale Monchi ha gettato le basi per un contratto quinquennale.

RUOLOZiyech piace per la sua duttilità: ha giocato esterno alto, ruolo “protetto” dall’ascesa improvvisa di Under, ma può essere utilizzato da trequartista dietro una punta così come da mezzala offensiva. Possibilmente regalando quei gol dei centrocampisti che in stagione sono mancati alla squadra di Di Francesco. Ama partire dal lato sinistro del campo, per calciare verso la porta o offrire assist per i compagni. Ma anche a sinistra ha fatto vedere buone cose: è lì che la Roma sta concentrando tante delle sue attenzioni. Uno tra El Shaarawy e Perotti dovrebbe partire, e così Ziyech potrebbe ritrovare in giallorosso il figlio d’arte Kluivert, che invece più di lui ama partire da quella fascia.

“Hakim The Dream” sogna l’arrivo nella capitale. Il soprannome in fondo è già pronto.