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Taddei, nostalgia canaglia: “La Roma mi manca tantissimo, è casa mia. Il derby un’emozione unica”

L'ex calciatore giallorosso alla vigilia della stracittadina: "Tutte quelle che non ho vinto mi hanno lasciato addosso emozioni negative per giorni. Le sento tantissimo, poi non dormo"

Redazione

Nell'olimpo dei calciatori che hanno provato la gioia di fare gol nel derby capitolino c'è anche Rodrigo Taddei. Il brasiliano si è ritagliato un posto d'onore nei cuori giallorossi per duttilità, qualità e anche per la sua esultanza 'batticuore'. L'ex jolly offensivo della Roma è intervenuto ai microfoni di Teleradiostereo:

Rodrigo, sei nel cuore della gente sia per il gol al derby che per tutto quello che hai dato per questa maglia…

Sì, per come amo la Roma non per come l’ho amata. Mi manca tantissimo anche ora che sono in Brasile. Sto qui per risolvere delle cose ma penso spesso a Roma e alla Roma: ne parlo con gli amici, mi manca tanto.

Quanto è difficile abituarsi alla vita una volta che smetti di fare il calciatore?

Per fare questo lavoro devi amarlo, è fatto di sacrifici dall’inizio alla fine della carriera. Tanti calciatori si allenano tutti i giorni anche fuori dal campo, anche a casa. Per essere un calciatore devi fare delle rinunce, magari rimanere a casa qualche sera per riprenderti, è un lavoro fatto anche di sacrifici.

Giochi ancora?

Per ora no, ma mi alleno sempre. Quello è nel mio DNA, se non mi alleno ogni giorno mi manca: vado in palestra tutti i giorni e ogni tanto chiaramente ci scappa una partitella con gli amici.

Cosa hai provato al tuo gol al derby?

Eh mamma mia...

Dopo quanti giorni hai capito cosa significava il derby a Roma?

L’ho capito prima di arrivare. Ne ero consapevole perché ne parlavo col mio procuratore che è di Roma, mi aveva spiegato benissimo cosa volesse dire giocare il derby. Poi ho avuto la fortuna di viverlo sulla mia pelle e posso dire che è davvero un’emozione unica.

Spesso affronti da avversari anche i tuoi connazionali o i tuoi amici, ma se, soprattutto nel derby, c’è da “menare” in quell’ora e mezzo di partita si fa senza problemi, giusto?

Senza dubbio! Non c’è ombra di dubbio: se scappa la “pancada” scappa: nel derby vale tutto, levata la violenza ovviamente.

Quale derby non vinto ti ha reso più triste?

Sai quando non lo vinci sei sempre triste, tutti quelli che non ho vinto mi hanno lasciato addosso emozioni negative per giorni. Io lo sento tantissimo e poi non dormo.

Non riesco a dimenticare quel tuo gol meraviglioso su rinvio di Ballotta…

Eh quello però è un ricordo negativo di un derby perso.

Un altro tuo gol bellissimo è quello in rovesciata alla Juve. Meglio quello o quello di testa delle 11 vittorie consecutive?

Posso metterli insieme? Sono belli uguale entrambi.

Domani vedrai il derby?

Certo, starò incollato davanti alla tv e tiferò Roma senza dubbio.

Rodrigo qui sei amatissimo sia per la tua tecnica che per la grinta che hai sempre messo in campo. Oggi uno con le tue caratteristiche farebbe tanto comodo alla Roma…

Grazie davvero, anche a me manca tantissimo Roma e mi mancano i tifosi, che continuano a dimostrarmi ancora oggi tantissimo affetto sia dal vivo che attraverso i social. Mi dimostrano di rispettarmi per quello che ho fatto. Roma per me è davvero casa, mi sembrava di essere nato lì.

Un giorno poi racconteremo quanto saresti rimasto volentieri a Roma almeno un altro anno…

Puoi dirlo senza problemi. Ancora ci penso ogni tanto, guardo le magliette della Roma a casa e ci penso: anche se per fortuna ho pensieri soprattutto belli, perché a Roma ho vissuto 9 anni bellissimi della mia vita e della mia carriera.