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Stadio Roma, indagato l’ad di Acea per lo spostamento della sede sui terreni di Parnasi

Proprio l'imprenditore aveva definito in una chat su whatsapp, in cui aveva definito l'ad Acea Donnarumma, il Business Park come l'affare "più grande"

Redazione

Continua ad allargarsi l'indagine della Procura che vede al centro anche il progetto del nuovo stadio della Roma. Come riporta l'Agi, l'amministratore delegato di Acea Stefano Donnarumma è stato iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di corruzione. La stessa accusa con cui è finito in manette pochi giorni fa Marcello De Vito, che ne aveva caldeggiato la nomina in Acea.

Secondo quanto riportato da La Stampa, l'indagine riguarderebbe lo spostamento della sede di Acea da via Ostiense al Business Park adiacente al futuro stadio, quindi sui terreni di Luca Parnasi. Proprio l'imprenditore, arrestato il 13 giugno scorso, aveva definito in una chat su whatsapp (dove spunta anche il nome di Donnarumma, definito "un caro amico") con l'avvocato Camillo Mezzacapo il Business Park come l'affare "più grande". L'ad di Acea, iscritto oggi sul registro degli indagati, viene tirato in ballo in altre intercettazioni tra Mezzacapo e Parnasi: "Lo stadio bisogna farlo molto bene! Acea diventa il trader principale del progetto, e diventa una società che ha importanza. Però su questo tema è importante che venga coinvolta anche la sindaca. Abbiamo chiamato il nostro amico (Marcello De Vito, ndr) per farlo intervenire con forza". In merito, Acea fa sapere che "mai un Consiglio di amministrazione ha esaminato o discusso di un qualsivoglia documento o piano per spostare la direzione generale sui terreni di Parnasi".

Intanto De Vito, ormai ex presidente dell'assemblea capitolina, farà ricorso al tribunale della Libertà. L’avvocato Angelo Di Lorenzo ha spiegato: "De Vito sta bene e non vede l’ora di chiarire la sua posizione". Le indagini dei carabinieri, intanto, proseguono: fino alla tarda nottata sono state ascoltate due consigliere pentastellate. Si tratta di Donatella Iorio, presidente della Commissione Urbanistica, e Alessandra Agnello, presidente della Commissione Lavori Pubblici. Interrogata anche Gabriella Raggi, indagata nel procedimento e capo segreteria dell’assessorato capitolino all’Urbanistica.