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Stadio Roma, Berdini: “Produrrà un aumento del deficit del Comune”

L'ex assessore all'Urbanistica: "Spendiamo un fiume di soldi per costruire una cosa che non potrà mai funzionare, lo stadio si deve fare da un'altra parte"

Redazione

"Roma sta rischiando il declino economico e sociale e noi rispondiamo discutendo solo dello Stadio della Roma. Siamo appesi allo stadio". L'unico modo "per uscire da questo ginepraio" è dire che "Tor di Valle si lascia cosi' e lo stadio si fa da un'altra parte". Queste le parole di Paolo Berdini, ex assessore all'Urbanistica di Roma, nel corso di un convegno organizzato in Campidoglio dal consigliere di Sinistra per Roma Stefano Fassina per motivare i motivi del suo no alla delibera sulla pubblica utilità allo stadio del club giallorosso. "Non è possibile - riporta Agi - che lo stadio vada lì e che l'amministrazione comunale, quindi noi, spendiamo un fiume di soldi per costruire una cosa che non potrà mai funzionare. Se facciamo lo stadio, facciamolo come lo fanno le città del Nord Italia, penso a Torino e Udine, e del nord Europa dove gli stadi servono per riqualificare la periferia. A questo punto no allo stadio a Tor di Valle".

Berdini continua: "Noi veniamo discussi in sede internazionale, nel confronto tra Parigi e Londra, perché facciamo lo stadio della Roma, sbalorditi del fatto che in tutte le altre città hanno fatto impianti da calcio normalissimi, ma non fanno speculazione immobiliare. Siamo sotto gli occhi del mondo. Lo stadio è un'invenzione del prode Marino, continuiamo a credere che con la valorizzazione immobiliare mettiamo in moto l'economia ma in realtà lo stadio della Roma produrrà un aumento del deficit del Comune. Continuiamo a credere che con lo stadio della Roma si rimetterà a posto questa povera e devastata città".