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Roma, la protesta della Sud: “Niente palchetti, forse non ci saranno mai. Chi vuole uccidere la Curva?”

Il gruppo Roma torna a farsi sentire: "Anche ieri ci siamo impegnati nell’incitare la nostra squadra, consapevoli che arriveranno sistematicamente altre multe. Ci vogliono smembrare e indebolire, ma noi non assisteremo inermi a questa mattanza"

Redazione

La curva Sud torna a farsi sentire. Ancora nessuna traccia dei palchetti per i lanciatori annunciati nelle settimane scorse, mentre le multe per i tifosi giallorossi continuano ad arrivare senza sosta. Ecco il comunicato del gruppo Roma ricevuto dalla nostra redazione:

"Ci troviamo costretti a scrivere queste righe per far conoscere a tutti la situazione che continua a protrarsi da troppo tempo in Curva Sud e quello che si cela dietro ogni partita giocata all’Olimpico. Anche ieri sera ci siamo messi ai nostri posti e ci siamo impegnati come sempre nell’incitare la nostra Roma, consapevoli che arriveranno sistematicamente altre multe ed altre diffide per i lanciacori, visto che i famosi “palchetti” o “torrette” (tanto annunciati con articoli sui giornali nei giorni scorsi) non c’erano e forse non ci saranno mai! Nel frattempo siamo arrivati a circa 6.000 euro di multe pagate e documentabili.

DOVE VOGLIONO ARRIVARE? A CHI GIOVA QUESTA SITUAZIONE? CHI VUOLE UCCIDERE NELL’ANIMA LA CURVA SUD? E PERCHÉ?

Una situazione paradossale, dove da una parte si chiama all’appello i propri tifosi per una partita delicata come quella contro lo Shakhtar e dall’altra non si vogliono mettere in condizione gli stessi di poter organizzare il tifo per essere di supporto alla squadra. Situazione ancora più paradossale se rapportata a moltissimi stadi europei, dove da molto tempo le nostre istituzioni, i media e tutti gli addetti ai lavori del mondo del calcio guardano come modelli da seguire, ma che poi “stranamente” vanno in direzione opposto alla nostra. Come per esempio le “Standing Area”, che all’estero si fanno sempre più strada al fine di valorizzare maggiormente i settori popolari, da sempre il cuore pulsante del tifo calcistico. Crediamo fermamente in quello che facciamo, rientra nel nostro ordine naturale delle cose; entrare e metterci nei nostri soliti posti, tifare Roma come si fa da 40 anni a prescindere dal risultato, dalle condizioni climatiche ed ora dalle multe. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo! Vogliono smembrare la Curva, indebolirla, toglierle la voce, ma noi non assisteremo inermi a questa mattanza, anzi canteremo ancora più forte!

NON SMETTEREMO MAI DI LOTTARE PER IL NOSTRO AMORE!".