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De Rossi: “La Roma deve fare di tutto per trattenere Spalletti”

Parla il centrocampista: "Contratto? È una cosa che prima o poi dovrò affrontare con la società, ma non ci penso. Voglio continuare a giocare ancora per un po’. Conte mi ha folgorato. Totti? Non è un calciatore normale..."

Redazione

Non sarà stato facile per Daniele De Rossi rinunciare a una semifinale di coppa Italia, ma soprattutto al derby. Il problema accusato in nazionale lo ha costretto a dare forfait contro la Lazio, ma il centrocampista giallorosso tornerà a disposizione di Spalletti per la gara di domenica pomeriggio contro il Bologna. Il numero 16 intanto si è raccontato in un'intervista rilasciata alla "Rivista Undici": "Sto bene. Sono felice. È un annetto che ho ricominciato a sentirmi un calciatore fino in fondo. Un calciatore di livello alto".

Il 33 centrocampista si sofferma poi su Spalletti: “La Roma dovrebbe fare di tutto per trattenere Spalletti. È stato l’allenatore che mi ha condizionato di più. Ho cominciato a vedere il calcio con gli occhi di questo allenatore. Ed è un bel vedere. Al di là di che cosa farò io, al di là che a volte ha un carattere difficile, la Roma dovrebbe fare di tutto per trattenerlo perché sarà più forte”.

De Rossi si sofferma poi sul suo contratto in scadenza: “È una cosa che prima o poi dovrò affrontare con la società. Ma non ci penso. Ma voglio continuare a giocare ancora per un po’”.

Un'intera vita calcistica alla Roma. “Vivere senza Roma sarebbe stata una cosa che mi avrebbe fatto più male del non aver vissuto un Real Madrid-Barcellona, o di non aver calcato gli stadi inglesi più belli, di non aver vinto determinate cose”. De Rossi si sofferma anche sulla stagione con Zeman: “È stata difficile, è stata la prima in cui ho giocato di meno, non mi sentivo indispensabile. Non credo che Zeman sia un disonesto. La sua carriera e la sua storia parlano per lui, ha dimostrato spesso di avere una grande rettitudine, non vedo perché con me l’avrebbe dovuta compromettere”.

Il suo rapporto con Francesco Totti è sempre stato speciale: “Io mi sono permesso in questi 16 anni un lusso che a Roma si sono permessi in pochi: viverlo non solo come un idolo. Stare tutti i giorni con lui ti porta a vivere come una cosa normale l’essere accanto a un calciatore che non è normale”. De Rossi dedica poi una menzione speciale ad Andrea Pirlo (“Un esempio da seguire”) e Paolo Maldini (“Mi ha sempre dato l’impressione di essere un leader perché lo è veramente. Mi piacerebbe assomigliare a lui”).

Dopo Spalletti, il numero 16 giallorosso cita anche Claudio Ranieri (“Quello con cui ho vissuto la stagione più esaltante”) e soprattutto l’ex ct azzurro Antonio Conte: “Mi ha folgorato. Io amo le persone dirette. Amo chi dice la verità. Tatticamente è un mostro. È un animale da campo. Non è facile essere un suo giocatore, ma è bello esserlo”. E non chiude le porte a un futuro da allenatore: “Ho avuto due tra i dieci allenatori migliori del mondo: Spalletti e Conte. Il terzo è Luis Enrique. Con un altro, Guardiola, ho giocato, e se dovessi prendere una panchina chiederei di andare a guardarlo per imparare”.