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Roma, cambiare aiuta: meno infortuni muscolari rispetto a un anno fa

LaPresse

Di questi tempi nella scorsa stagione i giallorossi avevano già registrato 16 stop. Adesso sono 10

Valerio Salviani

Cambiare non è sempre un male. Soprattutto davanti ad un problema consolidato. Un anno fa, di questi tempi, a Trigoria si interrogavano sulle cause dei continui infortuni muscolari che torturavano la squadra. Uno dopo l’altro, tutti i pezzi della rosa si fermavano a turno. Un problema che si è protratto per tutta la stagione. A dodici mesi di distanza la situazione è decisamente migliorata.

CAMBIO DI PASSO – Lo scorso anno, a questo punto della stagione erano 16 gli infortuni muscolari. Una lista infinita: Peres (2), Nura, Moreno, Manolas, Karsdorp, Perotti, Nainggolan (2), Defrel, Pellegrini, Strootman, El Shaarawy, Schick (3). Ad aprile se ne contavano addirittura 25. Il bilancio adesso è decisamente meno traumatico. Sono infatti 10 gli stop di natura muscolare. Di questi, la metà sono in capo al duo Pastore-Perotti, che continuano a fermarsi da settembre. L’ultimo della lista è Marcano. Come lui, uno stop a testa per Kluivert, Lorenzo Pellegrini (che non ha saltato partite), Manolas e ancora Karsdorp, fermo da oltre un mese. I due argentini restano i casi più spinosi. El Flaco si è fermato 3 volte per il solito problema al polpaccio che lo perseguita dal 2015. Perotti ha avuto 3 infortuni diversi. Uno alla caviglia, uno al bicipite femorale e un altro, quello che lo blocca dal 17 ottobre, al polpaccio.

NUOVE MANIERE – I cambiamenti voluti dalla società in tema di preparazione e prevenzione hanno portato i frutti sperati. Il primo, forse più importante, è stato l’addio ai due preparatori americani Norman e Lippie (al comando ora ci sono Vizoco e Fanchini), tra i principali indiziati dei tanti problemi fisici lo scorso anno. Un altro tema che ha fatto molto discutere è la tournée estiva. I giallorossi hanno viaggiato anche quest’anno, ma solo dopo una preparazione più strutturata e completa a Trigoria. Nella scorsa stagione faceva impallidire il paragone con il Napoli, che aveva passato l’intero ritiro in montagna ed era stato tra i meno colpiti dai problemi muscolari. Un tema su cui si discusso e riflettuto spesso a Trigoria, fino ad arrivare al compromesso visto quest’anno.

TECNOLOGIA – Un ruolo importante lo ha giocato sicuramente la “nuova” Trigoria. Gli oltre due milioni di euro spesi per migliorare il centro sportivo romanista non sono andati sprecati. La palestra, ampliata e migliorata, ha dato la possibilità di lavorare meglio e con più continuità a tutto il gruppo. La zona acque, con le sue piscine e la criosauna, ha un ruolo fondamentale per il recupero dai problemi muscolari. Infine, menzione obbligatoria per la nutrition station, che dà l’opportunità al nutrizionista di seguire giorno dopo giorno ogni calciatore.