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Rimpianto Benatia: “Amavo Roma, non volevo andarmene. Ecco cosa mi disse Sabatini”

Il difensore marocchino torna sull'addio ai giallorossi: "Non era pianificato, pensavo che sarei rimasto tanto tempo ma le cose si sono complicate"

Redazione

La lista di giocatori che dalla Roma hanno spiccato il volo verso le big d'Europa è lunga. I più recenti sono Alisson e Salah, ma prima di loro c'era stato anche Mehdi Benatia. Il difensore marocchino con la maglia giallorossa ha giocato una sola stagione prima di passare al Bayern Monaco, ma tanto è bastato pre creare un legame importante. L'attuale giocatore dell'Al Duhail si è raccontato in una lunga intervista a Yahoo Sport, rivelando i retroscena della trattativa con la Roma: "Ho incontrato il ds Sabatini, che mi disse: 'Prendiamo troppi gol, io voglio un guerriero, un leader che guidi la difesa per puntare all'Europa League. Ti senti in grado?'. E io gli ho detto che avrei voluto essere quel giocatore. Ho amato giocare a Roma, c'è tutto quello che mi piace: la follia di quando vinci, il fuoco quando perdi. Io ho bisogno di questo, adoro questo ambiente. Abbiamo cominciato la stagione con 10 vittorie, un record, e abbiamo terminato con 85 punti. Solo la Juve è riuscita a fare meglio di noi".

ADDIO DOLOROSO - Benatia racconta poi la cessione: "Sono stato una sola stagione alla Roma. Non è stata una cosa assolutamente pianificata, stavo talmente bene che a gennaio ho comprato casa a Roma perché pensavo che sarei rimasto molto tempo. Sfortunatamente le cose si sono complicate e me ne sono dovuto andare, ma all'inizio non era mia volontà. Mi piaceva molto giocare per la Roma, anche oggi molti tifosi si rammaricano per il fatto che abbia giocato in giallorosso un solo anno. Nell'estate del 2014 dovevo firmare con il Manchester City. Eravamo d'accordo ma la Roma ha chiesto poi 65 milioni di euro. Lì il Bayern Monaco ha accelerato e io ho chiesto informazioni a Ribery prima di firmare. C'era un'organizzazione impressionante. E sono rimasto shockato dalla qualità e l'intensità incredibile degli allenamenti, anche nelle partite minori il livello era altissimo".

LA JUVE - Poi il ritorno in Serie A: "Avevo diverse offerte e ho scelto la Juve. Il primo anno è stato difficile, poi l'anno seguente ho giocato e ho fatto una buona stagione. Alla Roma avevo solo il campionato, era diverso perché alla Juve c'era anche la Champions. Ho fatto comunque bene, abbiamo vinto anche la Coppa Italia con il Milan e io ho segnato una doppietta". Infine l'addio ai bianconeri: "Di recente stavo discutendo del rinnovo con la Juve, stavo anche cercando casa perché pensavo che avrei finito la carriera a Torino. Quando ho sentito che Bonucci stava tornando ho voluto vedere Allegri. Lui mi ha detto di non preoccuparmi, che io ero il titolare insieme a Chiellini e che Bonucci si sarebbe dovuto riconquistare il posto visto come se ne era andato l'anno prima. Bene, quando è partita la stagione non ho più giocato, non ero neanche più nelle rotazioni. E l'ho presa molto male. Ho detto ai dirigenti che non avrei rinnovato e soprattutto non avrei voluto giocare più per nessuno motivo per quell'allenatore. Neanche i tentativi dei miei compagni, a cui ero molto legato, mi hanno fatto cambiare idea".