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Palchetti liberi: vince la Sud ma i gruppi decidono domani

I tifosi ottengono la possibilità di salire sulle pedane con il solo biglietto. Ieri la comunicazione dopo il tavolo tecnico del Gos

Valerio Salviani

Alla fine vince il buonsenso. I palchetti per i lanciacori diventano di tutti e senza limitazioni di accesso, ma ancora non è certo che i tifosi li useranno. Tra domani sera e lunedì mattina i gruppi si vedranno per capire come comportarsi. La decisione definitiva sul regolamento è stata presa ieri durante il tavolo tecnico del Gos, al quale oltre al rappresentante dell’ufficio Slo, ha preso parte anche il dg giallorosso Baldissoni. Vincono i tifosi, dunque, fermi fino a ieri sulla volontà di non utilizzare le pedane.

EVOLUZIONE - La necessità di una soluzione del genere è nata nell’ultimo anno, quando la situazione per la tifoseria più affezionata era diventata critica a causa delle troppe multe e i Daspo, arrivati ai ragazzi che per coordinare il tifo dovevano usare le balaustre. Una soluzione “vecchie maniere” che da più di un anno è esplicitamente vietata dal regolamento dell’Olimpico. La Roma e la Lazio si sono mosse e coordinate con il Gos, Osservatorio e il Coni, proponendo un rimedio già in uso in diversi stadi europei. Da febbraio, dopo aver concordato un regolamento sottoscritto da tutte le parti, si è arrivati ad un punto d’incontro con e per i tifosi solo ieri. Niente comunicazioni alla Questura, nessuna restrizione per chi ha scontato Daspo o per i pregiudicati come si era ipotizzato. Per l’accesso basterà il biglietto (o l’abbonamento) e chi salirà sulle pedane dovrà essere indicato allo Slo, che coordina i rapporti tra tifosi e società.

BUONSENSO - Quella che era una soluzione studiata per i tifosi e per la loro sicurezza stava rischiando di trasformarsi in un privilegio e in un nuovo metodo di controllo studiato ad hoc per l’Olimpico, spesso “laboratorio” per test del genere. I tifosi, che hanno cercato il dialogo fino alla fine, sono stati premiati. Lo scompiglio creato, con una comunicazione ufficiale che continuava a non arrivare aveva messo a rischio l’accordo. Lo meritavano i tifosi, superato il test barriere, che tanto aveva preoccupato dopo la rimozione delle stesse. È vero, siamo nel 2018 e sicurezza e controlli non sono mai abbastanza, ma tifare la propria squadra non dovrà mai essere un privilegio.