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Monchi: “Vi spiego il mestiere del diesse. La mia strategia è sempre avere più opzioni”

LaPresse

Il diesse giallorosso aggiunge: "Meno intermediari sono coinvolti, meno sono i costi"

Redazione

Il blitz a Londra di Monchi non è passato inosservato e non è servito solo a incontrare Baldini per discutere del mercato giallorosso. Il diesse spagnolo era presente al Transfer Room Summit, un incontro dedicato esclusivamente ai dirigenti calcistici. Come riporta il portale gianlucadimarzio.com, il direttore sportivo giallorosso ha parlato delle relazioni in sede di calciomercato e delle armi a disposizioni di un manager. “Meno intermediari sono coinvolti, meno sono i costi - dice l'ex Siviglia -. L’abilità più importante per un direttore sportivo è essere pratici, perché non c’è tempo da perdere. Bisogna essere sempre raggiungibili, saper comunicare con chiunque si occupi dell’area scouting e soprattutto saper delegare quando serve. Di fatto, il lavoro di un direttore sportivo è un lavoro di squadra, bisogna saperlo se si vuole arrivare al top”.

Monchi si sofferma anche su quello che è il suo modo di lavorare: Prima di tutto, non mi ritengo un negoziatore. Bisogna essere molto più freddi di me. La mia strategia è avere sempre più opzioni: se per esempio cerco una squadra che sa che mi piace un portiere valutato tra i 7 e i 10 milioni, magari me ne chiedono 15. Ecco che è importante avere subito un piano B, ma non solo: bisogna avere una lista di alternative la più lunga possibile”.

Il diesse conclude:“È importantissimo che tutte le parti siano soddisfatte. Perché poi tutto torna: non bisogna mai approfittarsi della controparte ma lasciarsi sempre nel migliore dei modi. I benefici si coglieranno nel tempo”.