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La medicina riparativa e la Clinica Corachan: ecco come Pastore prova a uscire dal tunnel

L’argentino ha sfruttato la pausa per volare nel centro spagnolo, dove era già stato visitato lo scorso luglio

Valerio Salviani

La Clinica Corachan di Barcellona è l’ultima tappa di Pastore nella sua odissea senza fine, che continua ormai dal 2015, anno del primo infortunio al polpaccio. Nel periodo passato alla Roma, seppur ancora breve, l’argentino è stato già costretto a saltare 8 partite per lo stesso problema. In passato, era volato in Cina per farsi visitare da un luminare del settore. Adesso la speranza è la medicina riparativa del centro catalano.

M2RLAB – Lo scorso luglio, Pastore aveva fatto visita alla Clinica Corachan per un check sulle sue condizioni, prima di iniziare la stagione. Dopo pochi mesi, El Flaco torna a curarsi in Spagna per provare a chiudere definitivamente con il problema che da 3 anni gli condiziona la carriera. La clinica di Barcellona alla quale si è rivolto, si conferma da anni al top come centro medico in Spagna. Ha vinto il premio “Top 20” negli anni 2009, 2010, 2015 e 2016. Dalla scorsa estate è partner ufficiale dell’Espanyol, collabora con la federazione catalana di pallacanestro, e ospita ogni anno centinaia di atleti da tutto il mondo. Dal 2014 si avvale di una una nuova struttura all’avanguardia, nella quale lavorano più di 1200 professionisti e collaboratori diretti e indiretti. Uno dei fiori all’occhiello della Curachan è la M2RLAB, una compagnia di biomedicina fondata nel 2015, che utilizza tecnologie avanzate di terapia cellulare per la ricostruzione di muscoli, della pelle e altri tessuti. Soluzioni rapide, con terapie che vanno dai 2 ai 7 giorni, con altissime percentuali di riuscita.

SPERANZA – La medicina riparativa potrebbe essere davvero la soluzione definitiva per Pastore. Questa metodologia di ultima generazione sfrutta il tessuto adiposo del paziente, che contiene cellule con fattori di crescita e fattori riparativi. Questa tipologia di cura funziona su candidati ideali, cioè su persone che hanno lesioni non troppo gravi, e quindi che non hanno bisogno di un intervento chirurgico. In molti casi la medicina riparativa è riuscita a favorire la riparazione totale del tessuto muscolare. E’ quello che si augurano anche Pastore e la Roma.