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Kluivert: “Non mi sento più un giovane inesperto, ora devo giocare e basta”

LaPresse

L'esterno olandese si è raccontato: "L'età non conta, non devo avere fretta. Sono sicuro che farò meglio, ma devo segnare molto di più"

Redazione

Stagione di alti ma soprattutto bassi quella di Justin Kluivert. L'esterno olandese ha vissuto la sua prima stagione fuori dall'Olanda, trovando però molte difficoltà, al pari di altri neo acquisti giallorossi. Il classe '99, però, non si perde d'animo e sa che questo può essere stato un anno di rodaggio importante. Il giovane attaccante della Roma ha parlato ai microfoni della tv ufficiale del club: Penso di aver trascorso molti momenti positivi e anche momenti educativi. La vedo così, quest'anno ho imparato molto. E' la mia prima stagione, è tutto diverso. Ho cercato di mettere in pratica quello che so farem a volte ci sono riuscito e a volte no. Ma sono tutte cose da cui imparare.Il prossimo anno farò meglio, ne sono certo. Penso sempre di potercela fare, scendo in campo e gioco come tutti gli altri. Sono molto giovane, penso che questo sia un vantaggio, ma quando ne ho la possibilità voglio segnare, voglio fare un assist, voglio dribblare. L'età non è importante, devi solo fare quello che ti senti di fare. Magari pensi 'quello non riuscivo a farlo' e cose del genere. Invece hai dovuto restare e guardare. Ma va bene così, sono appena arrivato, non devo avere fretta".

Sul calcio italiano e il suo ruolo: "Devi imparare molte cose nuove. E' un ambiente diverso, un campionato diverso e giocatori diversi. Devi riuscire a trovare il tuo ruolo. Il mio punto di forza è che non ho dovuto fare a meno delle mie qualità, anzi. Ho imparato anche questo, a non dover cambiare il mio gioco anche se la competizione era diversa. Ho capito che devo rimanere me stesso e che così le cose andranno bene".

Sull'accoglienza e l'integrazione nello spogliatoio: "Mi hanno aiutato un po' tutti, ma direi soprattutto Rick (Karsdorp, ndc), visto che anche lui è olandese. Lo conoscevo già da prima, mi ha spiegato un po' di cose e lo ringrazio per questo. Ma tutti mi hanno aiutato, per qualsiasi cosa avessi bisogno. Devo solamente ringraziare tutti quanti. È sempre bello poter scrivere il tuo nome nella storia del calcio. Ma voglio fare molti più gol, ne ho bisogno. Ne sono capace, lo per certo. A volte mi arrabbio un po' con me stesso, ma questo mi spinge a dare sempre il massimo. So che farò meglio. Credo in me stesso e questo è importante". Poi sul derby con la Lazio: "L'atmosfera era incredibile, è la partita più bella della stagione. I giocatori la sentono molto, così come le persone. Nella settimana che precede la partita, la gente ti parla e ti dice 'devi assolutamente vincere'. E' una partita molto sentita. E' bellissimo".

Sul cambiamento del suo stile di vita: "In Olanda vivevo a casa mia. Qui le persone sono diverse, la città è diversa. Vivo da solo, sono sfide nuove per un giocatore giovane. Molte cose sono diverse e io ho imparato molte cose oltre al calcio, come uomo. E sono contento di questo. Penso che a volte uno debba uscire dalla propria comfort zone, per vedere cose diverse, per aprire la mente. Penso di averlo fatto e continuo a imparare, lo stesso farò l'anno prossimo. Sento che sto crescendo. Non mi sento più un giovane inesperto. Quando sono venuto qui non mi sono montato la testa. Era un posto nuovo, non mi aspettavo certo di giocare ogni partita, che sarebbe stata dura. Ci sono stati alti e bassi in questa stagione, ma sono contento di aver fatto questo passo. Sono molto contento e non vedo l'ora di affrontare la prossima stagione, che non sarà un processo di apprendimento, ma dovrò giocare e basta".