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Il Qatar, la Roma e la leggenda degli sceicchi spendaccioni

La notizia di un interessamento del fondo arabo al club di Pallotta ha già infiammato i romanisti, ma non è tutto oro quel che luccica. L’esempio è il fallimento del Malaga, passato dai sogni di gloria allo sprofondo della Serie B spagnola

Valerio Salviani

Da alcuni giorni continua a rimbalzare da più fonti la notizia di un interessamento del fondo del Qatar nei confronti della AS Roma. Il presidente giallorosso James Pallotta ha ufficiosamente smentito, ma le voci continuano a trovare terreno fertile. Tanto da scatenare la fantasia dei tifosi romanisti, che già immaginano lo sceicco arrivare trionfante nella capitale col suo turbante in capo e il suo meraviglioso jet privato, comprando campioni a suon di “petrodollari” senza badare a spese. Ma questa è una storia che non rispecchia tutta la verità. Proviamo a fare chiarezza.

CASO MALAGA – Il 19 aprile del 2018 è una data che non dimenticheranno facilmente sulla Costa del Sol. Il Malaga, dopo 10 anni è retrocesso aritmeticamente in Segunda Division, portando con sé il sogno, solo accarezzato, di diventare una delle realtà più potenti del calcio mondiale. Un sogno cominciato otto anni prima, quando Abdullah Al Thani, lo sceicco qatariota membro del Consiglio d’Amministrazione della Doha Bank, acquistava la società per circa 36 milioni di euro da Lorenzo Sanz, ex-presidente del Real Madrid. In due anni Al Thani allestisce una rosa da sogno, acquistando campioni come van Nistelrooy, Joaquin, Isco, Buonanotte, Toulalan e Santi Cazorla, portando la squadra ai quarti di Champions League. Un successo incredibile per una realtà come Malaga, ma sarà solo l’inizio della fine. Nei piani dello sceicco c’era la volontà di mettere le mani sul porto di Malaga, di costruire il nuovo stadio e un centro commerciale a Marbella. Tutto andato in fumo a causa degli scontri con le autorità e della poca pazienza del qatariota e del fondo che avrebbe voluto cominciare a costruire nel giro di poco tempo. Il risultato? Rubinetti chiusi, problemi con FFP e cessione della società, rimasta a galla fino all’anno scorso, prima di sprofondare nella Serie B spagnola.

ESPANSIONE – Il Qatar è il paese più ricco al mondo per reddito pro capite, ma nessuno da quelle parti ha intenzione di buttare i soldi. La politica di espansione ha portato la Qatar Investment Authority a mettere le mani su diverse multinazionali e banche europee: Vokswagen, Tiffany, Barclays, Credit Suisse, Porsche, Orange e ovviamente Paris Saint Germain sono solo alcuni degli investimenti fatti, ed è verosimile che l’espansione proseguirà con l’acquisto di un’altra squadra di calcio. Roma e la Roma, anche grazie a Pallotta, sono diventati un marchio molto più appetibile nel corso degli anni, ma le difficoltà del presidente americano avute con il progetto “Stadio della Roma”, mettono in guardia gli investitori. Nonostante ciò, il Qatar ha già messo gli occhi sul potenziale del marchio Roma, come certificato dall’accordo con la Qatar Airways finalizzato lo scorso anno.

MANI SULL’ITALIA – In Inghilterra il fondo del Qatar ha già più possedimenti immobiliari della Regina. E i progetti per l’Italia sono ancora in via di sviluppo. la Qatar Investment Authority ha rifinanziato il debito su Milano Porta Nuova Garibaldi e Varesine, l’area dove il fondo ha investito lo scorso anno svariati miliardi di euro per diventarne proprietario. La Roma può essere la porta d’accesso per la capitale. La figura del presidente-imprenditore non gode di grande fama da queste parti ed è meglio essere preparati per evitare brutte sorprese.