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Igor Zaniolo a FR: “Per Nicolò la Roma è un punto d’arrivo. Non vogliamo la clausola rescissoria”

LaPresse

Il padre del centrocampista giallorosso: "Cinquanta milioni sono nulla per un grande club, io non inserirei nulla nel nuovo contratto. I paragoni con Totti? Andiamoci piano, Francesco ha fatto la storia di questo club"

Jacopo Aliprandi

La Roma si coccola il suo nuovo campioncino, l’Inter si morde le mani per un talentovenduto. IgorZaniolo invece si gode il percorso di crescita del figlio Nicolò, dentro e fuori il campo. Perché come ha detto DiFrancesco, “si gioca come ci si allena”, ma ci si allena come si vive. "Nicolò in questo senso è stato bravissimo, perché è sereno fuori dal campo e la sua spensieratezza lo aiuta anche quando gioca con la Roma", le parole di IgorZaniolo, padre di Nicolò, a Forzaroma.info. "Nicolò ha molta fame. Va dato atto prima a Mancini, poi a Di Francesco di aver avuto il coraggio ad avergli dato fiducia e spazio a dispetto di grandi campioni come ad esempio Pastore. La fortuna di mio figlio è stata la sfortuna della Roma: i tanti infortuni che gli hanno permesso di scendere in campo con regolarità in questa parte di campionato. Lui poi sicuramente è stato bravo a sfruttare l’occasione e con la sua verve e la sua dinamicità ha portato qualcosina in più alla squadra che in quel momento mancava"

Zaniolo ha trovato probabilmente uno dei tecnici più bravi a valorizzare i giovani.

"In una piazza come Roma le pressioni ci sono sempre. Di Francesco è stato bravo a toccare le corde giuste e a metterlo nelle migliori condizioni. Nicolò è stato bravo a portare in campo la spensieratezza di un diciannovenne che ha buone basi e una grande fame"

I tifosi lo paragonano a Totti, con le dovute proporzioni. C’è chi addirittura vorrebbe affidargli la dieci il prossimo anno per responsabilizzarlo ulteriormente.

"La dieci a Roma è intoccabile, come deve essere intoccabile la dieci a Napoli. Sono miti che ti potrebbero spazzare via con la loro forza, la loro fama e la loro carriera. Nicolò è troppo giovane per poter fare un passo del genere, ma soprattuto per rispetto di quel grande giocatore che è stato Francesco Totti. Solo un Messi o un Ronaldo - e sarebbe difficile anche per loro - potrebbero prendersi la maglia numero dieci così pesante, piena di gloria e di storia per la città, il popolo di Roma e il calcio italiano". 

Nicolò sta già attirando le attenzioni delle big europee.

"Roma per lui è un punto di arrivo. Lui sta da Dio a Roma e fosse per lui non cambierebbe mai. Nella vita naturalmente mai dire mai, ma non sente le voci di mercato che lo accostano al Real Madrid, all’Arsenal o al Bayern Monaco: lui spera che non siano vere queste voci. Nicolò potrebbe tranquillamente non accettare un trasferimento, ma se la Roma, ad esempio, non dovesse andare in Champions per motivi di bilancio potrebbe optare per una maxi plusvalenza. Ma non penso, perché il direttore Monchi ha assicurato a noi e ai tifosi che lui avrà una lunga storia nella Roma". 

Cosa pensa delle clausole rescissorie?

"La clausola mette un prezzo al giocatore. Lo abbiamo visto con Higuain, Pjanic e tanti altri calciatori. Si può inserire una clausola da cinquanta milioni oggi, ma magari tra due anni vale il doppio: è un’arma a doppio taglio per i club. Le grandi big europee oggi ci mettono un attimo a portar via un giocatore per ‘soli’ cinquanta milioni. La clausola rescissoria non la metterei mai nel contratto, noi non la vorremmo, poi se le strategie societarie sono altre non voglio mettere bocca. Sicuramente non sarei così d’accordo nel mettere la clausola". 

Adesso Nicolò si gode il campo, con la tranquillità e la maturità di un giocatore esperto.

"Lui vive il momento, come se niente fosse. La sua forza è anche questa: in campo dà il senso di essere sempre tranquillo, non va mai nel panico. E questo vale anche per le grandi sfide, come può essere il prossimo ottavo di Champions: vive tranquillamente, aspettando la grande partite ma sempre pensando al prossimo match. Mi raccontava dell’esordio contro il Real Madrid: era un po’ emozionato naturalmente, ma poi tutte in tutte le altre gare è rimasto sempre concentrato. E così sarà anche in futuro".