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Dzeko: “È frustante non vincere lo scudetto con 80 punti”

Il bosniaco ha rilasciato un'intervista al The Independent prima del match di Pescara: "La squadra gioca per me, ricevo molti assist. Spalletti? Sento la sua fiducia in campo"

Francesco Iucca

Per Edin Dzeko è una stagione da incorniciare, con 35 gol in tutte le competizioni che lo hanno fatto correre a lungo per il trono europeo dei bomber. In Serie A le reti sono 25 e il bosniaco è ancora in vetta insieme a Belotti, per questo a Pescara si è lasciato andare a una reazione di troppo con il tecnico Spalletti, reo di averlo sostituito a partita chiusa. L'ex City si è raccontato in un'intervista al giornale britannico The Independent: "Non sono più un ragazzino e non posso correre come dieci anni fa, ti senti diverso... Sono più anziano, ma molto più intelligente, perché ho più gare alle spalle. Su alcuni palloni a 21 anni mi sarei buttato come un pazzo, ma ora probabilmente non lo farei, perché rischierei di infortunarmi. Quando sei ragazzo non ci pensi, ti butti e basta. Quando hai più esperienza devi giocare con la testa".

Il numero 9 giallorosso continua: "Stiamo giocando un calcio molto offensivo con grandi giocatori che mi rendono più facile fare gol. Questo perché la squadra gioca per me, ricevo un sacco di buoni assist". Poi su Spalletti: "Mi dà tanta fiducia e per ogni attaccante è molto importante avere la fiducia dell'allenatore. Anche se qualche volta mi ha criticato è perché lui vuole che io faccia ancora meglio. Quando sai che l'allenatore ha fiducia in te, è più facile. Lo senti sul campo". Parole dunque di gratitudine al tecnico toscano ma, neanche a farlo apposta, rilasciate prima del match di Pescara e quindi dell'episodio con lo sfogo di Dzeko nei confronti del suo allenatore per il cambio.

Il discorso si concentra poi sul tema scudetto: "E' difficile quando fai più di 80 punti e non vinci il campionato. A volte può essere frustrante, ma l'unica cosa che puoi fare è dare il meglio di te e poi sperare che la Juve abbia dei risultati negativi. Non è facile, ma bisogna pensare positivo. Se iniziassimo la stagione pensando in negativo non vinceremmo mai niente". Poi non può mancare un pensiero per il capitano Francesco Totti: "E' un peccato che abbia 40 anni. Mi sarebbe piacuto giocare con lui 5-6 anni fa, sono sicuro che avrei fatto ancora più gol di quanti ne abbia segnati oggi. La sua abilità nel vedere e capire l'attaccante, nel fare quei passaggi.. E' come un regalo per ogni attaccante. E' un privilegio giocare con lui".

Rimane invece qualche rimpianto sulla sua avventura al Manchester City, con cui ha segnato 72 gol in 187 partite, anche se solo 115 dall'inizio: "Pensa se avessi giocato tutte le partite dall'inizio quanti gol avrei fatto. Ero in una squadra composta di grandi giocatori, di campioni, quindi non era facile giocare tutte le partite e lo capisco. Anche così però avrei potuto fare di più se avessi giocato di più. E' stato tutto bello per me, ho tanti bei ricordi. Però avrei potuto fare di più".

Dzeko conserva un po' di amarezza: "Una volta mi ricordo che segnai 4 gol contro il Tottenham e vincemmo 5-1, e la partita successiva rimasi in panchina per 90 minuti. Aguero segnò invece 3 gol e vincemmo 3-0. Penso che Roberto Mancini voleva che mi riposassi per la partita successiva, ma in quei momenti penso che dovresti solo far giocare gli attaccanti. E' un peccato, a volte ero in panchina anche se stavo giocando bene".