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Di Francesco: “Domani vietato sbagliare, vogliamo i quarti”. Florenzi: “Rinnovo? Penso solo allo Shakhtar” – AUDIO – FOTO – VIDEO

Il ritorno degli ottavi di Champions contro lo Shakhtar si avvicina. Il tecnico: "Abbiamo un unico obiettivo che passa attraverso il collettivo. Dzeko determinante". Il terzino: "Daremo il 100%"

Redazione

Missione rimonta. La Roma, forte delle ultime due vittorie in campionato contro Napoli e Torino, vuole recuperare il 2-1 maturato a Kharkiv due settimane fa: per farlo e passare ai quarti di Champions basterà segnare un gol senza subirne. A poco più di 24 ore dalla sfida contro lo Shakhtar Donetsk, il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco è intervenuto in conferenza dalla sala stampa di Trigoria. Al suo fianco presente Alessandro Florenzi.

Ecco le parole di Di Francesco in conferenza stampa:

In partite così ci si aggrappa anche ai grandi centravanti. Domani torna Dzeko dopo la squalifica in campionato. Che momento è per lui? Come lo ha visto in questi giorni?

L'ho visto meglio insieme alla squadra. Tutti abbiamo un unico obiettivo: cercare di passare il turno e arrivare ai quarti. Ci passiamo attraverso un lavoro di squadra e di collettivo, ovviamente sapendo di avere davanti un centravanti che, se gli si dà la possibilità ed è in buona giornata, può fare gol straordinari e può mettere la squadra nelle condizioni di poter far gol. Non solo lui ma, come ha fatto all'andata, può mandare in gol i suoi compagni. Sarà determinante lui come tutta la squadra.

Preoccupato per questa Roma che ultimamente ha giocato partite a metà? È successo sia col Torino, dove si è visto un brutto primo tempo, che in Ucraina.
 Molti dicono che questa è una Roma che non deve fermarsi a giocare 45', ma almeno deve arrivare a giocare bene per 75'.

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Ovviamente non possiamo scendere in campo col pensiero 'Giochiamo per 45 minuti'. In tanti momenti di queste gare si è dimostrato di non avere tanta continuità, ed è quello che ho espresso in diverse occasioni. Mi auguro che tutto quello che abbiamo passato, alternando prestazioni buone ad altre meno buone, ci faccia capire di avere maggiore continuità durante la gara. Questa è una partita dove non possiamo sbagliare, quindi già arrivare a fare 75’ fatti bene significa portare a casa un risultato importante. Davanti avremo una squadra forte, ma noi abbiamo il desiderio di passare il turno e, per fare questo, non possiamo accontentarci di giocare bene soltanto un tempo.

Cosa non vorrebbe rivedere della gara di andata?

È un po' quello che ho espresso prima. Voglio grande continuità dalla squadra, senza fermarsi anche dopo una possibilità di andare in vantaggio. Bisogna avere grandissimo equilibrio e l'intelligenza di dare continuità di prestazione. Al di là di quello, vorrei rivedere determinate situazioni positive, mentre altre lo sono state un po' meno. Ad esempio in fase difensiva abbiamo commesso un po' troppi errori, non solo individuali ma di reparto. Questo non ce lo possiamo permettere nella partita di domani.

La Roma è abituata a pressare alta. Come pensa di ovviare al deficit dinamico con gli attaccanti dello Shakhtar? Se partiamo da questo presupposto, non dobbiamo nemmeno scendere in campo. Io ritengo che la Roma debba avere prima di tutto la grande spensieratezza e la determinazione di affrontare questa gara. Dico anche un po' di... spavalderia forse è una parola sbagliata, ma bisogna avere ugualmente il desiderio di cercare di andare a fare male agli avversari, perché questa non è una partita che noi possiamo gestire, ma dove dobbiamo vincere. Credo che come marchio di fabbrica per questa gara ci voglia una spensieratezza giusta ma anche grandissima voglia di fare male agli avversari, e per fare questo non possiamo essere attendisti. Per di più questa squadra ha un pensiero unico: cercare di andare a dominare le partite sapendo che dall’altra parte ha una squadra che ha qualità, palleggio. Nella partita di andata abbiamo dimostrato di poterlo fare, di poter andare dall'altra parte, di poterli andare a prendere e di metterli in difficoltà. Ovviamente sapendo di non poterlo fare per tutti i 90’.

Con le vittorie su Napoli e Torino la Roma è risalita al terzo posto. Dovesse passare il turno domani, entrerebbe tra le prime 8 d’Europa. Cambierebbe probabilmente e anche di molto la percezione sulla stagione della Roma. La considera come la partita più importante dell’anno?

Sì, credo che sia una partita per tutti quanti noi importantissima, ma per trarre dei giudizi è sempre prematuro. Ritengo che questa qualificazione sia fondamentale per tutti quanti noi, per l’ambizione, per il desiderio e per ridare slancio sia alla squadra ma anche a tutto l’ambiente. Allo stesso tempo, però, è troppo prematuro dare giudizi definitivi sul campionato o su quello che sarà, alla fine ne potremo parlare. Ora pensiamo a questa partita che credo che sia importante, non credo che la Roma sia stata tanto abituata ad arrivare a questi livelli. Mi auguro di poterlo fare insieme a questi ragazzi ed insieme alla nostra gente, e come ho detto prima, augurandomi che i tifosi siano veramente il 12esimo uomo in campo.

Non le sembra strano che si faccia fatica ad arrivare ai 50mila spettatori in una partita così importante? Un tempo, quando lei giocava, in partite del genere c'erano 60-70mila spettatori. È cambiato qualcosa?

Assolutamente sì, ma siamo cambiati anche noi nel mondo del calcio. È cambiato il contesto, è cambiato il mondo social e le televisioni, per quello cambia anche magari l’abitudine di andare tutti quanti allo stadio. Però ritengo che dobbiamo anche essere bravi noi a trascinare con le nostre prestazioni più gente possibile allo stadio e ad avvicinare le famiglie. Anche in questi giorni ci sono state tante situazioni che hanno dimostrato che non si stanno avvicinando le persone allo stadio, al massimo le si stanno allontanando. Per quello credo che sia proprio una questione di cultura generale dove dobbiamo migliorare, che non si lega solo a questa gara, ma si lega ad un discorso complessivo. Il mio richiamo, però, non è tanto a tanta gente. Io credo che noi abbiamo bisogno di qualità della gente. Anche se sono 40, 50 o 60mila, è la percezione che si ha all’interno dello stadio della gente che ti è vicina anche nel momento di difficoltà che conta. Io penso che domani sia importante che già dal primo passaggio sbagliato ci sia il pensiero solo di applaudire e cercare di dare un aiuto ai propri calciatori. Per quello siamo lì, per poi dare un giudizio finale. Noi abbiamo bisogno di questo: non tanto di quantità, ma di qualità.

Si è preparato ad eventuali rigori alla fine della partita?

Ovviamente sì, perché nel calcio nulla è scontato ed è giusto che noi ci prepariamo anche a calciare i rigori. Ci siamo preparati anche su questo e ci prepareremo anche oggi.

Ha parlato dell’importanza per la squadra di questa partita, ma lei come la sta vivendo a livello personale? E' forse la partita più importante della sua carriera? C’è lo stimolo di arrivare dove anche un grande allenatore come Capello non è mai riuscito a portare la Roma?

Non mi paragono agli altri, questa considerazione me la stai facendo te, io nemmeno ci ho pensato. Ho il forte desiderio di portare questa squadra ai quarti. Al di là dell’aspetto personale, perché mi auguro di poter fare ancora meglio, e questo è un po’ l'obiettivo. Però in questo momento, passo dopo passo, seguiamo quello che è l’obiettivo guardando avanti e credo che sia una grande chance sia per me che per tutta la squadra. Ma io te l’assicuro che penso poco a me stesso, parlo sempre di squadra e di un’entità unica e mi sento molto integrato a questo contesto.

Domani basterà la stessa Roma di Napoli oppure crede che servirà di più?

Se fossimo quelli di Napoli, saremmo già a buon punto. Ritengo che quella sia stata una delle prestazioni migliori dal punto di vista anche caratteriale, di applicazione, di stare nella partita per tutta la gara senza avere disattenzioni. Se fossimo come quelli di Napoli non sarebbe male, magari con maggiori qualità quando andiamo a proporre gioco. Credo che siano due squadre differenti nell'andare a ricercare la fase difensiva. Lo Shakhtar ha la capacità di rimanere corto come prima qualità, ma non ha la grandissima aggressività del Napoli di stare spesso nella metà campo avversaria. Per quello cambia un po' il filo conduttore della gara, anche se la prestazione di Napoli è da prendere come esempio sotto tanti punti di vista.

Ecco le parole di Florenzi in conferenza stampa:

Qual è il significato di questa partita per voi? È una grande occasione, un match point? Come approcciate alla gara?

Sicuramente è una partita importante, che può valere tanto per noi ragazzi ma vale tanto anche per la Roma e per Roma. Potrebbe valere una qualificazione ai quarti che arriverebbe per la quarta volta nella storia della Roma. Vogliamo approcciare bene e cercare di fare del nostro meglio.

In una partita da dentro o fuori, quanto sarà importante e come la Roma dovrà gestire il tempo e la fretta di recuperare il risultato?

Sarà importante gestire le forze per 90 minuti, ma dobbiamo cercare di giocare il nostro calcio in cui si va a mille all’ora. Dovremo subito dare un impulso importante alla partita e, se riusciremo a sbloccare la gara, dovremo cercare di non pensare di avercela fatta, ma continuare ad esprimere il nostro gioco per 90 minuti, o per quanto riusciremo a farlo.

La Roma in casa ha ottenuto 5 sconfitte in campionato ed invece ha fatto quasi percorso netto in Champions. Come mai questa differenza?

La voglia che abbiamo è quella di ripetere le partite di Champions che abbiamo giocato in casa, sicuramente. Ci è mancato qualcosa in casa in campionato ultimamente, ma siamo riusciti a fare comunque una buona gara contro il Torino. Vogliamo prenderci la qualificazione, quello è sicuro, ma, come abbiamo detto prima, dovremo essere anche attenti alle loro qualità.

A 16 mesi dalla scadenza del suo contratto, a che punto è la situazione? C’è la possibilità di una fumata bianca entro la fine della stagione?

Penso che questa non sia la sede adatta per parlare di questa cosa in questo momento. Io sono abituato a pensare al presente e non a quello che succederà domani. 'Al presente' per me, però, vuol dire pensare alla partita che viene, perché penso che sia una delle gare importanti che potrei disputare qualora il mister me ne desse la possibilità. Una cosa che possiamo fare è quella di giocare la partita domani e dare il 100%, perché sappiamo quanto vale questa gara per noi giocatori ma soprattutto per l’ambiente Roma e per i tifosi. Vale veramente tanto.

Venerdì contro il Torino ho avuto la sensazione che, sul piano della facilità di corsa, sia stata la migliore partita che ha disputato dal rientro dopo l’infortunio. Ha avuto anche lei questa percezione?

Dai dati che ci dà il preparatore atletico settimanalmente, sono un paio di settimane che sto facendo delle buone prestazioni sotto il profilo fisico. Poi questo non vuol dire niente, perché puoi fare anche 100 chilometri ma sbagliare 100 passaggi, quindi bisogna abbinare un po’ le cose, e quello sta a me. Sicuramente sono in un momento in cui mi sento bene, e speriamo di continuare questo trend anche domani.

Ormai sono passati diversi anni da quando gioca terzino, tre allenatori della Roma ti hanno confermato in quel ruolo. Ormai si sente definitivamente un terzino o continua a viverlo ancora come un adattamento?

Semplicemente io do la disponibilità a chi mi allena. Mi trovo bene a giocare terzino, non lo nego, e forse è un ruolo in cui mi trovo molto bene, ma come ho sempre detto non ci sono problemi sul ruolo in cui io possa giocare. Per me l’importante è cercare di scendere in campo e cercare di dare il 100% per questa maglia.

Prima diceva che si sente bene e che è contento delle sue ultime prestazioni. Al netto degli infortuni, è soddisfatto della sua stagione fino a questo momento o pensa di dover far meglio?

Penso di poter fare meglio, anche perché cercare di non fermarmi mai e non avere un punto di arrivo è una mia prerogativa. Cercare di migliorarmi sempre. Nella vita, come nel calcio, non si smette mai di imparare. Questa è un po' la mia prerogativa.

I due giallorossi hanno poi rilasciato alcune dichiarazioni anche ai microfoni di Premium Sport. Ecco le parole di Florenzi:

La partite che state per affrontare definiscono ciò che resta di una stagione?

Non definiscono una stagione ma sappiamo che sarà importante. Non dobbiamo negarlo, sarà una gara importante dove dovremo mettere tutto quello che ha la Roma dentro al campo e cercheremo di portare a casa questa vittoria che sarebbe un bellissimo traguardo per la squadra e per i tifosi.

C’è anche voglia di rivalsa personale pensando alla tua partita negativa in Ucraina?

Assolutamente sì. Io e tutta la Roma vogliamo fare bene, tutti vincono e tutti perdono, da quelli che giocano a quelli in panchina. Vogliamo fare una grande partita in questo senso.

Nelle ultime uscite è scattato in voi qualcosa di diverso? Pensi sia tornata la Roma che aveva impressionato a inizio stagione?

Non penso sia mai andata via, l’avevamo un po’ persa. Siamo stati tutti bravi a riprendere il nostro cammino che domani deve solo continuare.

C’è una sinergia maggiore tra te e Under?

Mi trovo molto bene con lui. Ha avuto un momento che tutti hanno. Se io vado a giocare in Turchia imparo tre parole in tre anni, non è facile venire qui e imparare l’italiano per un ragazzo giovane. Lui è stato bravo, io cerco di fare solo del mio, di imparare due-tre parole turche per metterlo a suo agio. Si stanno vedendo i frutti del suo talento, lasciamolo tranquillo perché a noi serve tanto.

Ti dà sollievo Alisson che tiene al sicuro o sarebbe meglio non impegnarlo?

Cerchiamo di tenerlo non occupato, anche se sappiamo che può fare cose meravigliose e lo sta dimostrando. Speriamo che domani non debba fare tanto.

Ecco le parole di Di Francesco:

"La resilienza è fondamentale in questa gara, la capacità di resistere a qualsiasi cosa e passare il turno. Stiamo crescendo da questo punto di vista, anche se dobbiamo fare ancora tanto".

La Roma ha le qualità per essere resiliente.

La Juve è da esempio, ma è una cosa che di costruisce e non in una partita, è una mentalità, un desiderio di non abbattersi nelle difficoltà ed è quello che specialmente a Roma accade con troppa falicità. Noi dobbiamo essere bravi a cercare di superare le difficoltà portando a casa dei risultati.

Servirà grande equilibrio.

Anche se vuoi fare una partita per vincere, aggressivo, l’equilibrio e la base. La sfrontatezza sta nel cercare le giocate importanti, osare qualcosina di più quando siamo negli ultimi 25 metri ma l’equilibrio è la base di ogni partita. Pensare di essere tutti lì davanti e prendere dei contropiedi e passare in svantaggio sarebbe da folli. Quando vuoi essere aggressivo qualcosa in più devi rischiare, ma sempre con grandissima intelligenza ed equilibrio.

Sta tornando la Roma che lei aveva forgiato in autunno?

Abbiamo avuto degli alti e bassi, mi auguro che in questo momento ci siano più alti ma mi rendo conto che per costruire qualcosa ci vuole un po’ di pazienza. Non ce l’abbiamo, perché abbiamo bisogno di risultati e a noi sta la capacità di unire le due cose, magari cercando di rimanere più in partita, invece di fare solo 45 o 60 minuti. Questo potrebbe permetterci di passare il turno.

Per lei può essere uno stimolo in più a livello personale poter arrivare dove suoi illustri predecessori non sono arrivati?

Deve essere uno stimolo per me ma prima di tutto per la squadra, deve ambire a crescere e migliorarsi come faccio io, ma lo voglio fare insieme a loro. Non diventa assolutamente una questione personale e sto pensando a tutto tranne che a questo, è l’ultimo dei miei pensieri.

Domani la Roma cosa non deve assolutamente fare a livello umorale?

Non dobbiamo uscire dalla partita con facilità e alle prime difficoltà, perché la dimostrazione è stata che dopo il primo gol che abbiamo preso da loro siamo usciti dalla partita, per quella che era l’inerzia e per quello che era il nostro pensiero. È ovvio che dall’altra parte c’è sempre un’altra squadra, lo ha dimostrato anche la Juventus che è stata dominata per 60 minuti e poi ne è uscita fuori. Magari potrebbe essere questa anche la nostra partita, non lo so. Però io mi auguro che sia diversa, perché il mio pensiero è quello di cercare di andarla a dominare, sapendo che davanti abbiamo una squadra di grandi palleggiatori.