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Adesivi antisemiti dei laziali in Curva Sud, la procura della Federcalcio apre un’indagine

Le forze dell'ordine stanno valutando le immagini, ma al momento non c'è ipotesi di reato. La presidente della Comunità ebraica di Roma: "Non è una curva, non è sport. Fuori gli antisemiti dallo stadio"

Redazione

Ieri sera la Curva Sud dello Stadio Olimpico ha ospitato i tifosi della Lazio nel match contro il Cagliari a causa della squalifica della Nord. Sul web circolano delle immagini di una vetrata tappezzata di adesivi antisemiti quali 'Romanista ebreo' e ritratti di Anna Frank con la maglia della Roma. A condannare il gesto è intervenuta prontamente Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma: "Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi".

LE INDAGINI DELLA FIGC - Come riporta l'Ansa, la questione è stata sottoposta all'esame della procura della Federcalcio guidata da Giuseppe Pecoraro, che molto probabilmente domani aprirà un'indagine. "Le scene deplorevoli che abbiamo visto ieri all'Olimpico vanno prevenute e represse ovunque accadano. Purtroppo - afferma Walter Verini, deputato Pd e componente della commissione Giustizia della Camera - le curve degli stadi di calcio sono spesso occupate da agitatori forsennati che spesso neanche sanno cosa rappresentano i simboli attraverso cui mandano i loro messaggi antisemiti. Se conoscessero la storia, forse, molti di loro si asterrebbero da gesti così offensivi". All'Adnkronos arriva anche il commento del vicepresidente della Comunità ebraica di Roma Ruben Della Rocca: "È paradossale che dopo che alla Lazio era stata chiusa la curva nord per i cori razzisti contro due giocatori di colore del Sassuolo venga aperta la curva sud a un euro e i tifosi laziali esportino il razzismo anche in curva sud".

NESSUNA SEGNALAZIONE DEGLI STEWARD - Intanto anche le forze dell'ordine stanno valutando le immagini ma, come riporta gazzetta.it, al momento non c'è ipotesi di reato. "Sono in corso i rilievi del caso per le successive valutazione", fa sapere la Questura, che apprende con molto ritardo l'accaduto: nella serata di ieri non è arrivata nessuna segnalazione dagli steward della Lazio presenti all’Olimpico.

LA CONDANNA DELLA LAZIO - "La Lazio ha sempre condannato ogni forma di razzismo,si resta interdetti di fronte a manifestazioni di evidentemente riguardano un gruppo ristrettissimo di persone, che non coinvolgono i tifosi che si sono sempre comportati bene e in maniera regolare". Parola del portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, intervenuto ai microfoni dell'Ansa. "Ci preoccupa che un numero minutissimo di sconsiderati può provocare danni d'immagine e materiali clamorosi a una società che sta facendo ogni massimo sforzo essere al passo coi tempi. L'iniziativa di domenica è stata proprio motivata contro ogni forma di razzismo. Al momento non abbiamo elementi per aggiungere altro, la società è in contatto con gli inquirenti e condanna di ogni forma di razzismo". Domani alle 12 il presidente Lotito e una delegazione della Lazio porteranno una corona di fiori nella sinagoga di Roma.

LE REAZIONI - Il ministro dello Sport Luca Lotti "condanna con forza il grave episodio" di antisemitismo che si è verificato allo stadio Olimpico. "Quello che è accaduto ieri sera è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma. Sono certo che le autorità competenti faranno luce su quanto avvenuto e che i colpevoli saranno presto individuati e condannati". Anche la sindaca Raggi ha voluto condannare il gesto tramite Twitter: "Questo non è calcio, questo non è sport, ha ragione Dureghello". Duro anche il presidente della Regione Zingaretti: "Dal campo di sterminio di Treblinka, osservare quello che sta accadendo sulla figura di Anna Frank a Roma non può che provocare ancor più indignazione. Siamo qui per la prima volta con 120 professori di Roma e del Lazio per contrastare ogni forma di ignoranza e revisionismo e rilanciare il ruolo della scuola in questa battaglia".