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Sottil se la gode: “E ora non dobbiamo accontentarci”

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Il tecnico dell’Udinese: "Sono felice dello spirito. Sarà dura togliere dalla fascia Pereyra. Siamo competitivi"

Redazione

Il pubblico lo ha acclamato a più riprese nel corso della gara, ma lui si è lasciato andare solo nei minuti di recupero, salutando uno stadio che stava urlando il suo nome, scrive Nicola Angeli su La Gazzetta dello Sport. Quella di ieri è stata una serata speciale per tanti nell’ambiente Udinese, ma per Andrea Sottil ha rappresentato molto. Con il successo sui giallorossi è diventato l’allenatore che in Serie A ha rifilato il passivo più pesante a José Mourinho nella sua storia italiana. Niente male per essere alla quinta partita da tecnico nel massimo campionato tricolore. "Ho fatto ottime stagioni da calciatore qui. L’affetto parte da lontano e mi fa molto piacere. È stato tutto bellissimo stasera, con uno stadio pieno che ci ha trascinati. Anche noi ci abbiamo messo del nostro per meritare la loro spinta". La situazione, con 10 punti in classifica, può far montare la testa? "Cerco di rimanere equilibrato, ma questo spirito mi rende molto contento. L’unica condizione che pongo ai ragazzi è che non dobbiamo essere appagati".

Uno dei momenti chiave della gara è stato l’infortunio di Bijol (distorsione alla caviglia destra), che ha costretto il mister a rivoluzionare la difesa con l’ingresso di Ebosse — sistemato a sinistra —, spostando Becao in mezzo e Perez a destra. "Ho deciso di inserire Ebosse perché volevo continuare a giocare. Così ci siamo permessi di lasciare Pereyra alto". Il Tucu sembra vivere una seconda giovinezza dopo il suo ritorno sulla fascia a dieci anni di distanza. "Sta come un ragazzino. Ha un volume di corsa e intensità di alto livello. Ha grande qualità. È stato formidabile".

Ora, quella che sembrava una soluzione d’emergenza, può diventare il punto di svolta della stagione bianconera. "Sarà difficile toglierlo da lì adesso» ha ammesso l’allenatore. «Il suo rendimento da esterno mi crea un bel grattacapo. Ero convinto che avrebbe giocato bene. Legge il calcio in una maniera incredibile".