Lorenzo Pellegrini sembra avere la serenità di chi è chiamato, per doti e vocazione, a essere un leader sempre e comunque, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Proprio per questo il ritorno da titolare contro il Sassuolo forse, a dispetto della ruggine accumulata per via del mese di stop dovuto all’ultimo infortunio, è stata la migliore notizia che questa trasferta opaca ha portato in dote ai giallorossi. Contro il Verona, quindi, la Roma ritroverà anche all’Olimpico il capitano, confidando nel fatto che – con Pellegrini – la squadra di Mourinho si assicura un tasso di reti e assist formidabile. In 22 partite fin qui disputate, Lorenzo infatti ha segnato già 9 gol e fornito 5 assist, il tutto in 1719 minuti giocati. Come dire, dal centrocampista ci si può aspettare una rete ogni 191 minuti, quasi una ogni due gare. Numeri da cannoniere, utili a rimettere in sesto la corazzata giallorossa e a preparare nel migliore dei modi gli spareggi della Nazionale per il Mondiale. E che il c.t. Mancini a Pellegrini ci tenga, lo si capisce anche dal fatto che lo abbia voluto con sé a Coverciano nello stage di fine gennaio, nonostante fosse infortunato. "Mourinho ti trasmette qualcosa che, se non hai, comunque viene fuori – ha spiegato Lorenzo in una intervista che racconteremo sabato nel prossimo numero di Sportweek –. Mancini ti dà serenità, così rischi una giocata che altrimenti non rischieresti. Mourinho chiede molta verticalità, Mancini, forse anche per la sua estetica da ex campione, cerca più il possesso palla per avere la partita in controllo. Una volta, ad esempio, stavamo facendo un esercizio a Coverciano e lui ci chiamò tutti in mezzo al campo. Ho pensato: “Adesso ci rimprovera”. E invece ci disse: “Ragazzi, ma siete bravissimi! Dovete credere di più in voi stessi”. Ecco, Mancini comunica tranquillità". A proposito di tranquillità, i tifosi della Roma hanno parlato molto di arbitri. "E invece bisogna fare un passo indietro, perché nessuno ce l’ha con noi – ha detto –. Anche io mi sono lasciato troppo andare negli atteggiamenti. Certo, spero che episodi come quello con il Milan (rigore non dato, ndr ) non si ripetano, perché ci aspettiamo che tutto col Var sia perfetto, ma occorre ricominciare ad avere un atteggiamento migliore con i direttori di gara".
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