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Nell’Helsinki c’è Hetemaj, fan di Nedved e della Lazio

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Il kosovaro ha giocato tanti anni in Italia prima di tornare nel Paese che lo lanciò. L’esterno Browne viene dalla Nuova Guinea

Redazione

In rosa c’è un gigante serbo di un metro e 91 nato a Lleida, in Spagna, come un vecchio fantasma, scrive FRancesco Pietrella su La Gazzetta dello Sport.

Sembra Milinkovic, giustiziere della Roma in alcuni derby, ma è Bojan Radulovic, punta dell’Helsinki che porta il nome di una meteora del fútbol catalano passata anche per la Capitale. Non farà paura: è infortunato. Al di là delle coincidenze — trovateli, intanto, altri due serbi nati a Lleida sul cammino dei giallorossi —, i finlandesi arrivano all’Olimpico per giocare la partita della vita. L’impatto con l’onda Mourinho sarà forte, stordente, quindi meglio guardarsi subito intorno. «Dovremo adattarci all’Olimpico». Tradotto: niente da perdere.

L’Helsinki è la regina di Finlandia. Ha vinto 14 coppe e 31 campionati.  L’allenatore, Toni Koskela, 39 anni e già tre titoli con l’Helsinki in due stagioni, ha modellato la squadra con un 3-4-3 “zaccherottiano”, ali larghe e fastidiose con un finalizzatore spigoloso come Malik Abubakari, 4 gol in 22 partite. Ah, il campionato finlandese è iniziato ad aprile 2022. L’Helsinki è in testa con 49 punti a +2 sulla seconda. Un altro da tenere d’occhio è David Browne, esterno sinistro, tre gol e tre assist in 30 gare. Il primo calciatore nato in Papua Nuova Guinea a giocare in Europa. Sull’altra fascia c’è Casper Thero, il più giovane della truppa, diciannovenne da 5 gol e 4 assist. In avanti può dar fastidio anche Santeri Hostikka, dribblomane fissato con Robinho.

A centrocampo c’è uno che conosciamo bene. Solito numero, il 56, e qualche ruga in più sul viso. Perparim Hetemaj, una vita in Italia tra Chievo, Brescia, Benevento e Reggina, ha scelto di tornare a casa in estate per chiudere la carriera nel Paese che l’ha reso professionista. Scappato dal Kosovo durante la guerra, lui e suo fratello sono diventati calciatori in Finlandia e poi hanno continuato la carriera altrove. Fin qui 21 partite e un gol. Anni fa ha ammesso di ammirare la Lazio fin da bambino: "È la mia squadra del cuore, impazzivo per Nedved".