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Mou, prove di fuga. Primato Roma in 7 mosse e il calendario aiuta lo sprint

Mou, prove di fuga. Primato Roma in 7 mosse e il calendario aiuta lo sprint - immagine 1
Allenatore, proprietà, squadra, tifosi: così i giallorossi sono in testa alla classifica con la Dea

Redazione

In testa, e solo con l’Atalanta. Si può fare forse il miglior mercato della Serie A spendendo solo 7 milioni e addirittura progettando una fuga nel giro di un mese? È quello che ha fatto la Roma che, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, grazie a Tiago Pinto, ha messo a disposizione di Mourinho una rosa con 7 nuovi arrivi: Svilar, Celik, Matic, Camara, Wijnaldum, Dybala e Belotti.

Certo, i prestiti e gli svincolati pesano sul monte ingaggi, ma la squadra ha acquisto il piglio della big che vince con le piccole e se la gioca con le grandi. Quello che serve per volare subito. E Mou, se va in testa, difficilmente molla.

Avvio in discesa ma senza sprechi a differenza di un anno fa

L’avvio di campionato, sulla carta, sembra avere agevolato i giallorossi, ma occhio alle differenze. Nello scorso campionato la Roma di Mourinho aveva conquistato 42 punti nei 20 match contro le 10 squadre della seconda metà della classifica, non superando una media di 2,1 punti a partita. Se si prende in considerazione le sei gare contro le tre retrocesse (Cagliari, Genoa e Venezia) i punti conquistati sono arrivati appena a 11, con una media di 1,8. Nel nuovo campionato, invece, i giallorossi sembrano implacabili, facendo bottino pieno contro Salernitana, Cremonese e Monza, centrando nel frattempo un utile pareggio a Torino contro la Juventus, risultato mai verificatosi da quando esiste i bianconeri giocano allo Stadium (Fonseva vi aveva vinto, ma la Juve era già campione d’Italia). Adesso lo Special One può anche allungare, visto che i prossimi due match sono contro Udinese ed Empoli, prima di arrivare alla sfida (però interna) contro l’Atalanta, che farà da antipasto alla delicata trasferta di San Siro contro l’Inter, in programma il primo ottobre.

Lo zoccolo duro degli italiani cementa lo spogliatoio

È vero, quando si ha il vento in poppa anche le eventuali tensioni che si possono creare si stemperano con grande facilità. L’impressione, però, è che nella Roma attuale il feeling nella squadra sia davvero molto forte. Il primo segreto, forte, è in uno zoccolo duro di italiani assai robusto, in cui spiccano naturalmente capitan Pellegrini, con Cristante, Spinazzola, Mancini, El Shaarawy e Zaniolo che sono (come il baby Bove) nel mirino del commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini. Sono questi i primi ad agevolare l’inserimento dei nuovi arrivati, che sembrano tutti essersi integrati bene e in fretta.

L'autostima è cresciuta dopo la vittotia della Conference

Vincere aiuta a vincere, recita uno dei mantra più celebri del calcio. E magari anche ad andare in fuga. Per questo c’è la sensazione forte che il trionfo giallorosso in Conference League abbia fatto decollare l’autostima di un gruppo specchio di un ambiente che non vinceva nulla da 14 anni. Non è un caso, perciò, che la Roma sia di nuovo in testa alla classifica dopo 4 giornate e possa ancora allungare. Cosa meno ovvia di quello che si pensi, visto che non capitava dalla stagione 2014-15. In quel caso, con 12 punti, la squadra di Rudi Garcia era appaiata in vetta con la Juventus. Insomma, dopo otto anni, la sensazione è si abbia di nuovo a che fare con un gruppo solido. Con la differenza che stavolta può andare fino in fondo.

Un tifo in amore in un Olimpico che bolle e già sogna

Se per ottenere successi occorre anche il cosiddetto dodicesimo uomo, si può già dire che la Roma – col suo pubblico straordinario – già può abbondantemente godere di questo vantaggio. Infatti, sono ormai ben nove partite consecutive che la squadra di Mourinho gioca in un Olimpico tutto esaurito, con gli abbonati che sono arrivati ad oltre 36.000 unità. Un numero così elevato di “fedeli” non si registrava da quasi venti anni.

Silenziosi e attivi ora i Fiedkin hanno costruito un grande club

Silenziosi e decisionisti. Dan e Ryan Friedkin, proprietari della nuova Roma che sta tentando di andare in fuga nel corso di questo mese, hanno creato uno stile per certi versi unico. Nel giro di due anni hanno ribaltato la società sotto quasi tutti i punti di vista e nel contempo, senza mai dire una parola sugli errori ereditati dalla passata gestione, hanno speso per il club giallorosso quasi 650 milioni di euro, considerando i 199 milioni con cui ne hanno acquistato il controllo. Con il «Friedkin Group» alle spalle, la sensazione è che la Roma – come squadra e come società – possa soltanto crescere.

Attacco super con la mossa della difesa a quattro

Nonostante gli infortuni di Wijnaldum, Zaniolo, Kumbulla ed El Shaarawy, l’allenatore portoghese è pronto ad estrarre dal cilindro nuove soluzioni tattiche che possano alimentare quella voglia di fuga in grado di materializzarsi. Già l’antipasto si è assaggiato a Torino contro la Juventus, quando Mourinho ha cambiato la squadra all’intervallo, tornando al suo prediletto 4-2-3-1 che ha prodotto il prezioso frutto del pareggio. Con queste premesse, non è affatto escluso che l’esperimento possa ripetersi a regime, soprattutto quando Zaniolo tornerà a disposizione. Piazzando Pellegrini alle spalle di Abraham, e con Nicolò e Dybala larghi, la squadra può avere più qualità e dare più opzioni agli attaccanti, soprattutto se, tornando a difendere a quattro, si avrà un uomo in più davanti.