Guardi il campo e pensi che la partita per la Roma la possa risolvere un colpo di genio di Dybala, un tiro di Lukaku o una giocata di Azmoun, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Ed invece l’eroe che non ti aspetti arriva da Brande, in Danimarca, e finora era stato una delle grandi delusioni di questa stagione giallorossa. E così Rasmus Kristensen ha deciso di riprendersi ieri sera un po’ tutto quello che aveva lasciato per strada in precedenza. Prendendo per mano la Roma e portandola fuori dalle sabbie mobili in cui si stava infilando, con il terzino danese che prima si è procurato il rigore del pari e poi ha segnato il gol della vittoria, seppur grazie anche alla deviazione decisiva di Tressoldi che ha ingannato Consigli.
La Gazzetta dello Sport
La rivincita di Kristensen: “Mou non ti abbandona. Ho sfruttato la chance”
"Sono molto contento di aver aiutato la squadra e ovviamente anche della vittoria - dice il terzino giallorosso - Mourinho è un allenatore che concede una chance sempre a tutti, io e gli altri sappiamo che allenandoti bene prima o poi sarai premiato. Stavolta è capitato a me, in futuro succederà a qualcun altro. Lui è uno che non abbandona mai nessuno». Ed infatti il caso di Kristensen è eloquente: partito titolare, scivolato poi a fare il terzo nelle gerarchie a destra (dietro Karsdorp e Celik) e tornato ad essere protagonista, quasi d’incanto. «Il mio compito è portare energia in campo. E poi aggredire, arrivare in area di rigore, crede in me stesso". Ieri lo ha fatto, finalmente anche per alcuni versi. E se n’è tornato a casa con un bel premio, quello di uomo-copertina.
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