José Mourinho è stato zitto, mentre Gasperini ha illustrato in conferenza stampa una sfida che può valere per entrambe il primo posto, scrivono Massimo Cecchini e Andrea Elefante su La Gazzetta dello Sport.
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La Gazzetta dello Sport
Gli scacchisti. Si studiano, si ingabbiano. Altra sfida tra Mou e Gasp
A Trigoria si sussurra che la tensione sia quella dei giorni più caldi. Il portoghese ha blindato la squadra ancora più del solito, raccomandando a tutti massima concentrazione. Per Mou quella con l’Atalanta non è una sfida come le altre, così come il duello con Gasperini è una partita a scacchi.
La stima fra i due è alta sin dai tempi dell’Inter e il Genoa. Due allenatori che si rispettano, nel tempo si sono studiati e temuti. Che sanno cambiare: "Oggi Mourinho - ha detto ieri il collega - gioca con la difesa a tre che per gran parte della carriera non era stata nelle sue corde: va sempre avanti, si sa rinnovare continuamente".
Che non amano lavorare con il mercato aperto: "Sarebbe bello se lo facessero nei 40 giorni di stop per il Mondiale invece che a gennaio. Magari aprendo il mercato anche agli allenatori...". Due tecnici che, mai teneri quando si tratta di fare polemiche sugli arbitraggi, non temono i direttori di gara. Ieri, con toni molto distesi, Gasperini è tornato sull’1-4 dello scorso dicembre, con il 2-2 di Zapata annullato per errore, riconosciuto dall’Aia, del Var Nasca. "Ribadisco che per me gli arbitri devono andare in tv a spiegare situazioni ed errori. Serve qualcosa di ufficiale, altrimenti c’è troppa interpretazione del regolamento, troppe proteste per situazioni poco chiare".
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