(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - E chi poteva prendere la parola, nel bel mezzo del pranzo, se non l'ineffabile Tonino Llorente? Pochi concetti dal mental coach a nome dello staff tecnico, la voce un filino commossa.
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E ora tutti al mare «Ciao mister, grazie tante»
(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – E chi poteva prendere la parola, nel bel mezzo del pranzo, se non l’ineffabile Tonino Llorente? Pochi concetti dal mental coach a nome dello staff tecnico, la voce un filino commossa.
«Grazie a tutti, è stata una grande avventura, un privilegio lavorare con voi. Ci dispiace tantissimo lasciarvi, ma così è la vita». E stop. Non una parola in più, che già tante ne aveva spese Luis Enrique nel discorso di commiato alla squadra. Non una lacrima, che non era la circostanza adatta, e poi anche qui, avevano dato un po' tutti la settimana scorsa a Trigoria, tecnico, collaboratori e giocatori. Perché, come ha ricordato Totti prima di mettersi a tavola, «se c'è una cosa che ci rimarrà di Luis è la grande umanità». Chi paga? Cosa c'è di meglio di un pranzo al mare in una splendida giornata primaverile per dirsi addio? Totti sentiva di doverglielo, e forse pure il resto della squadra: per quanto lo hanno fatto tribolare, una bella mangiata di pesce era il minimo. È stato il capitano a organizzare il pranzo: ha prenotato per quaranta persone all'Isola del Pescatore, ristorante noto e referenziato di Santa Severa, proprio all'ombra del Castello. Pranzo per tutta la squadra mancavano solo Cicinho e Simplicio per impegni personali, Kjaer, Borini e Stekelenburg già in clima Europeo, lo staff tecnico, medici, fisioterapisti, magazzinieri, accompagnatori.
Luis Enrique si è presentato con la testa rasata, pronto per tornare a fare il soldato o il triatleta. Come se essersi liberato della Roma gli avesse restituito di colpo lo spirito e il fisico dell'ironman. Anche il menu è stato tutto sommato contenuto, nulla di pantagruelico, ovviamente a base di pesce: antipasti cotti e crudi, risotto alla pescatora, tiramisù e millefoglie. Pure il conto entro certi limiti, ha offerto Daniele De Rossi, per festeggiare il contratto. Se aspettavano gli americani, del resto... Che peccato Una tavolata di amici. Nessuna malinconia. Anche se qualcuno, alla fine, ha sottolineato con rammarico che stabilire un feeling così, in futuro, sarà difficile. «Un pranzo del genere in passato lo avevamo fatto solo due volte: dopo lo scudetto e dopo la Coppa Italia. Siamo proprio un bel gruppo. È un peccato lasciarci». Già. Quando gli ricapiterà? Bis a cena Intanto, ieri i giocatori hanno bissato: pranzo al mare e serata all'Eur. Più intima e riparata, lontana da sguardi indiscreti. Meglio non compromettersi. Anche se chi si scandalizzerebbe se oggi non avessero voglia di allenarsi?
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