Ci sono momenti in cui senti che il destino ti passa accanto e ti allunga la mano, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Quelli sono gli istanti in cui ti accorgi che non puoi perdere l’occasione, che devi salire su quel treno perché altrimenti resterai fermo, con una valigia piena di fumo e di rimpianti. Probabilmente è ciò che deve essere passato nella testa di Tammy Abraham, il "Grande Malato" finora della ragione romanista. L’attaccante inglese in meno di sei mesi aveva perso tutto. Prima la vetrina che i 27 gol della scorsa stagione gli avevano regalato e poi il biglietto per il Mondiale in Qatar, che fino all’autunno sembrava avere in mano.
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Abraham, è la notte più bella: “Era la mia occasione e l’ho presa al volo”
"Prima della partita mi ero detto: “Questa è la mia occasione, devo essere pronto”. Un vero e proprio mantra che evidentemente ha avuto effetto, visto che la sua zampata arrivata nei minuti di recupero ha concesso alla squadra giallorossa di conquistare un punto in vero e proprio stile "mourinhano", con il pugnale tra i denti.
"Sapevamo che questa sarebbe stata una trasferta difficile - spiega ancora Abraham, con ancora addosso l’adrenalina della sfida e il sudore dei compagni che lo hanno abbracciato -. Dovevamo avere pazienza perché loro difendevano e attaccavano bene, quindi le chance erano poche. Quando ho visto il colpo di testa di Matic e la parata del portiere mi sono avventato e ho segnato".
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