Il Mondiale ha fatto bene a Nicola Zalewski che è tornato a Roma rivitalizzato rispetto al primo blocco di campionato, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Sta ripercorrendo la strada che aveva interrotto la scorsa stagione quando per José Mourinho è diventato un imprescindibile sulla fascia sinistra. Nicola è una scoperta del portoghese: lo ha preso dalla Primavera e fatto allenare con lui con continuità e poi da metà febbraio dello scorso anno non lo ha mai più tolto dal campo. Ieri, contro la Fiorentina, ha fatto impazzire Venuti, subentrato successivamente all'espulsione di Dodo che Zalewski ha fatto cacciare. Lo ha costretto a una scivolata scoordinata pur di fermare la sua corsa. Al 14' è stato il primo a tirare nello specchio mettendo in difficoltà Terraccia-no e poi incursioni sulla fascia, dribbling e cross. Insomma, ha stoggiato tutto il suo repertorio aggiungendo qualità e personalità, doti che un anno fa hanno convinto José. La sua partita è finita al minuto 65 quando è stato sostituito per Spinazzola. Il suo valore sul mercato è impennato e per questo Tiago Pinto deve pensare a blindarlo definitivamente.
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Zalewski moto perpetuo, è l’anno della maturità
Il suo contratto è fermo a quando era ancora un giocatore della Primavera (ultimo rinnovo dicembre 2021) e il suo stipendio non arriva a 500mila euro netti. Troppo poco per un calciature di Serie A diventato un titolare inamovibile, con una Conference League vinta e un Mondiale nelle gambe a soli 20 anni. Il suo agente Pocetta, lo stesso di Pellegrini, sta aspettando di essere convocato dalla Roma per parlare del prolungamento e finalmente intavolare la trattativa per il primo vero contratto della sua carriera. La base è di 1,2 milioni a salire più bonus a stagione fino al 2027. Anche perché se continuerà con questi numeri, sarà quasi impossibile non porsi il problema: 8 volte titolare in Serie A su 18 partite giocate, in Coppa sempre dal primo minuto tranne che con Helsinki (affaticamento muscola-re) e Ludogorets. A frenarlo a inizio campionato qualche problema fisico che ne ha rallentato l'ascesa, ma tra le sue fortune c'è stata quella di non trovarsi davanti il miglior Spinazzola.
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