Paulo Fonseca si toglie lo sfizio e va alla scoperta della Juve, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. E, come se non bastasse, pure del suo connazionale Cristiano Ronaldo.
rassegna stampa
Roma, la vittoria è ferma al Paulo
Fonseca a due facce con le pretendenti allo scudetto: imbattuto ma mai vincente. Dopo i pari con Lazio e Inter, cerca l’exploit contro la Juve del connazionale Ronaldo
La partita "difficile" e anche "bella da giocare" come del resto fece prima di andare ad affrontare il 6 dicembre a Milano l'Inter, cioè l'altra capolista. Nessuna emozione, dunque. «Gara normale» ha sospirato per non mettersi la pressione addosso perché sa che la rivalità, ormai scemata e sopita tra i club, resta antica per la tifoseria giallorossa (previsti 60.000 spettatori) che, durante l'éra Usa, ha poco gradito l'alleanza, anche sul mercato, tra la società di James Pallotta e quella di Andrea Agnelli.
Se la Juve che arriva all'Olimpico è campione d'Italia da 8 stagioni consecutive, Cristiano Ronaldo ha appena segnato al Cagliari la sua prima tripletta italiana e festeggiato la sua migliore serie da quando gioca nel nostro torneo, facendo centro per 5 match di fila.
Fonseca, insomma, ha aspettato la sua dodicesima stagione da allenatore per misurarsi con il meglio che c'è dalle nostre parti. E sapendo che in casa, dall'agosto del 2015, questa sfida torna a contare per la posizione in classifica contemporaneamente della Juve e della Roma. Sarri vuole chiudere il girone d'andata in testa e il collega in zona Champions. Ma il portoghese, imbattuto fin qui contro le principali rivali dei bianconeri, vuole assaggiare il sapore del successo da podio.
Fonseca ha appena recuperato Zaniolo e Fazio. Ma si presenta all'appuntamento, come spesso è accaduto nelle precedenti 18 partite di campionato, con la rosa decimata dagli infortuni.
In più Cristante è appena tornato in gruppo e, al massimo, ha la chance di essere convocato (ultima partita il 20 ottobre a Marassi contro la Sampdoria). Così è possibile che la Roma sia la stessa scesa in campo contro la Fiorentina al Franchi prima di Natale e contro il Torino domenica scorsa. Formazione, dunque, confermata per 3 partite di fila (al massimo erano state 2 e in 2 occasioni diverse: a metà settembre contro il Sassuolo e il Lecce e a fine ottobre contro il Milan e l'Udinese) : mai successo con l'attuale tecnico che, pur cercando di dare continuità alla sua traccia affidandosi ai giocatori più in forma, ha comunque la necessità di avere maggiore scelta.
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