José Mourinho torna ad attaccare gli arbitri, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Questa volta l’obiettivo è Chiffi che non ha concesso un rigore a Nicolò Zaniolo al 40′: l’esterno entra in area, Demiral lo tira per i pantaloncini, lui non cade e prosegue l’azione. Un episodio chiave della partita che ha scatenato l’ira del portoghese: “Per me è rigore, perché il giocatore cerca di dare continuità all’azione. Se vogliamo fare i pagliacci che si buttano in piscina io lo dirò ai miei. Già ce ne sono tanti in questo campionato".
Il Messaggero
Mourinho: “Persa una sfida che si poteva vincere facile”
Al 57′ Zaniolo cade in area per una trattenuta di Okoli, Chiffi non fischia il fallo e scoppia la protesta. Intanto, l’Atalanta prova a far ripartire l’azione, ma José entra all’altezza della metà campo e la ferma. Volano insulti con Hateboer, Mourinho viene trattenuto dal team manager Cardini e riportato verso la panchina, poi l’arbitro estrae il cartellino rosso. Salterà almeno la gara contro l’Inter del 1° ottobre, ma gli epiteti successivi al cartellino potrebbero costargli più cari.
La lite, forse caricata strumentalmente da Mourinho che poi va in tribuna e fa l’occhiolino alla telecamera, ha l’effetto di scuotere la squadra che nei successivi minuti è apparsa più propositiva: “Era la partita più facile da vincere in questa stagione. Nelle altre non abbiamo avuto così tanto controllo per 90 minuti. Purtroppo, non è arrivato il gol e per questo abbiamo perso. Non mi piacciono gli zero punti, ma mi piacciono il gioco e lo spirito. Abbiamo giocato con Monza e Cremonese all’Olimpico, questa è stata la partita più facile, per Smalling, Ibanez e Mancini. Ma il calcio è così".
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