Si riparte. Come se ci trovassimo nell’Argentina di qualche anno fa dove al torneo di Apertura si sommava quello di Clausura, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Di clausura da queste parti c’è soltanto lo smarrimento per 50 giorni e oltre senza la Roma, Dybala e Mourinho.
Il Messaggero
Mou in tribuna punta su Dybala
L’attesa è quindi alta, altissima. Nel pomeriggio contro il Bologna lo stadio Olimpico presenterà il solito colpo d’occhio pronto a commuoversi, tra il minuto di silenzio dedicato a Pelé e il ricordo di Mihajlovic. Si affrontano la prima squadra di Sinisa da calciatore in Italia e l’ultima da tecnico. Ma Roma-Bologna nasconde tante altre storie. Da Arnautovic e Thiago Motta che ritrovano José a Dybala che torna a guidare i Fab4.
Da Abraham che prenota un gol da dedicare al futuro nascituro a Pellegrini e Zaniolo che vogliono iniziare con il piede giusto il 2023 e, nel caso di Nicolò, trovare se non nella calza della Befana almeno nell’uovo di Pasqua anche il prolungamento del contratto.
Ma Roma-Bologna servirà, se ancora è necessario, per confermare l’afflato, il rapporto straordinario che si è creato tra Mourinho e il pubblico romanista. José non sederà in panchina, perché squalificato e al suo posto a dirigere la squadra ci sarà il vice Foti, una sorta di amuleto visto che con lui la Roma non ha mai perso.
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