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José, l’amico Sinisa e Arnautovic il ritardatario

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Lo Special One: “Non è lui che mi deve ringraziare per il mio piccolo appoggio, ma sono io che ringrazio lui a nome di tutti per il coraggio che ha trasmesso“

Redazione

Due “superamici” si ritrovano al Dall’Ara. Bologna–Roma racconta anche una storia di conflitti, pace e amicizia, cominciata 13 anni fa. I protagonisti sono José Mourinho e Sinisa Mihajlovic. Oggi parlano come due fratelli, uniti dall’amicizia in comune con Dejan Stankovic, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero“José mi è stato vicino durante la malattia e questo non lo dimentico. Quando sono diventato nonno mi ha scritto che anche lui non vedeva l’ora di diventarlo. Io gli ho risposto che per diventare nonno c’è sempre tempo", ha rivelato Mihajlovic. Parole che evidenziano un rapporto solido, certificato anche da Mourinho: “Non è lui che mi deve ringraziare per il mio piccolo appoggio, ma sono io che ringrazio lui a nome di tutti per il coraggio che ha trasmesso“. Ma una decina di anni fa le cose erano diverse. Era il 2008, Mihajlovic per difendere Mancini sulla gestione Adriano all’Inter (Sinisa era il suo vice) attaccava José, che replicava: “Questo è lo stesso club che ha concesso una seconda possibilità anche a un giocatore che aveva sputato in faccia ad un avversario". Perentoria la risposta di Sinisa: “È difficile parlare con lui di calcio, perché non ci ha mai giocato". A unirli anche il rapporto con Arnautovic: Mou regalò il suo orologio ai tempi dell’Inter dopo una serie di ritardi agli allenamenti.