“Tre giornate di squalifica e 40 mila euro di ammenda per aver contestato le decisioni arbitrali con quel gesto e aver rivolto all’arbitro nel tunnel degli spogliatoi espressioni ‘ingiuriose’“. Era febbraio del 2010, quando José Mourinho incassò il suo primo, duro colpo. Era il culmine della sua battaglia contro gli arbitri che, dopo un’interruzione di dieci tornata, è tornata in auge, fragorosa, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Noti gli imbarazzi di Moratti, ovvi quelli dei dirigenti della Roma, dai Friedkin in giù, che su questa storia non riescono a gestire la sua ira. Il dopo Roma–Verona è simile a quell’Inter-Sampdoria. La frase ingiuriosa, rivolta all’arbitro Pairetto c’è anche in questa occasione, “ti ha mandato la Juve…” e il gesto delle manette è stato sostituito da quello del telefono. La frase è stata raccolta nello spogliatoio, in un momento di ira, che avrebbe coinvolto anche Tiago Pinto, il general manager. Tutto questo mentre un dirigente della Roma era andato a chiedere scusa, cercando di mettere una toppa su quanto stava accadendo. La Roma aspetta di leggere i referti, annunciati come oggi. Per José si parla di due-tre giornate, come per le manette, mentre Pinto andrebbe incontro a una inibizione a tempo, si parla di tre, quattro settimane.
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Il Messaggero
José e Pinto, oggi il verdetto: la Roma teme la stangata
I dirigenti della Roma, dai Friedkin in giù, non riescono a gestire l'ira del tecnico
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