Una Roma triste, con poche idee, strappa un solo punticino in casa del Sassuolo, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. La reazione, dopo le polemiche della settimana, non c’è stata. E davanti, la squadra di Mourinho aveva una formazione priva dei suoi giocatori migliori, Scamacca e Raspadori. Poco gioco, prestazione modesta e la classifica è sempre più anonima. Un barlume di vera Roma, che piace e che, per grinta e carattere, ricorda quella di inizio stagione si è vista per un paio di minuti, ovvero dopo il gol di Cristante il quale, con quella capocciata quasi a tempo scaduto e contro un Sassuolo in dieci uomini (espulso Ferrari), ha evitato un altro disastro. Ha rimesso a posto un risultato triste, portando la Roma sul due a due e regalandole un punticino che, di questi tempi, al massimo fa morale, ma non cambia nulla. È inutile e la posizione in classifica resta deprimente. Doveva esserci una reazione mostruosa contro il Sassuolo, dopo la settimana calda per risultati (sconfitta in Coppa Italia) e polemiche, invece zero. Solo un’illusione. La Roma con il passare dei mesi si è persa per strada, ha smarrito convinzione, ha perso entusiasmo. Ha trovato la via che porta dritto all’anonimato, la condizione peggiore che si possa augurare a un gruppo che ha ambizione, un tecnico vincente come Mourinho e una società che ha investito tanto (ma forse, male).
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Il Messaggero
Com’è triste questa Roma
Poco gioco, prestazione modesta e la classifica è sempre più anonima
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