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La Repubblica

Sponsor, addio Hyundai ecco i resort dei Friedkin

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Il club continua a generare debiti ma da Trigoria si respira fiducia nei confronti dei Friedkin.

Redazione

I conti non tornano e i Friedkin mettono mano, ancora una volta, al portafogli. In casa Roma prosegue il programma di risanamento del bilancio, chiuso lo scorso 30 giugno con una perdita di quasi 220 milioni di euro  scrive Marco Juric su Repubblica. Il club giallorosso continua a generare debiti ma da Trigoria non filtra preoccupazione sulla continuità aziendale. Il club ha aderito al decreto liquidità, per questo l'obiettivo è puntato al 2026, momento in cui si dovrà aver ripianato il deficit. I traguardi di medio termine sono certamente negativi, ma non preoccupano i Friedkin che continuano percorrere la strada della sostenibilità attiva. Da qui la scelta di investire per uscire dalla borsa, elargire cospicui versamenti mensili e rimborsare anticipatamente un bond da 267 milioni. La Roma perde soldi, ma i Friedkin ogni volta rilanciano. L'ultima mossa è stata chiudere un accordo di sponsorizzazione con "Auberge Resort", catena di alberghi di lusso di loro proprietà. Contratto di tre anni per lo sponsor "di famiglia", a cifre considerevolmente più alte rispetto ai 3 milioni annui pagati da Hyundai, che darà ossigeno ai conti in rosso del club. Una scelta strategica che apre una nuova strada per l'aumento dei ricavi. Tutti aspetti finanziari che poco hanno a che fare con il calciomercato. Li i rubinetti dei Friedkin, per ora, sono chiusi. La parte sportiva dovrà far da sé, autofinanziando gli acquisti con le cessioni. Prima si troveranno acquirenti concreti per Shomurodov e Karsdorp, gli indiziati a partire nel mercato di gennaio, prima potrà partire l'assalto a Frattesi. L'agente del centrocampista cresciuto nelle giovanili giallorosse è a Roma da alcuni giorni e aspetta solo un cenno da Tiago Pinto per dare una sterzata alla trattativa. Intanto a Trigoria prosegue il lavoro in vista della sfida di domani al Bologna. Mourinho, che non sarà in panchina perché squalificato, ha l'imbarazzo della scelta. Tranne Wijnaldum, sono tutti a disposizione, con un Paulo Dybala che scalpita per una maglia da titolare e per festeggiare ancora una volta la medaglia d'oro conquistata al Mondiale in Qatar.