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«Spero che Luis resti»

(Il Romanista – D.Galli) – Se contasse pure quello che dice a fine partita in favore di Luis Enrique, i gol non sarebbero due. Ma tre. E non 215 in Serie A. Ma 216.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - Se contasse pure quello che dice a fine partita in favore di Luis Enrique, i gol non sarebbero due. Ma tre. E non 215 in Serie A. Ma 216.

Altafini e Meazza li avrebbe già presi, nella classifica dei marcatori di tutti i tempi del campionato. La terza rete di Totti è per il suo tecnico. Suo? Suo. Lo ha dimostrato con i fatti, sul campo, con due gol reti e una prestazione superba nonostante quel rigore sbagliato. Un errore dal quale Francesco, con umiltà forse anche eccessiva, fa dipendere il pareggio finale. «Io spero - commenta il Capitano - che Luis Enrique resti. Per me è un grande allenatore e dobbiamo dargli tempo. Nel primo anno a Roma hanno sbagliato quasi tutti. Tutta la squadra è con lui e per lui e dà il massimo. Spero possa rimanere perché ha un grande futuro davanti. È un grande uomo, che ci mette la faccia, va aspettato e ha grande rispetto per i colori giallorossi».

Riflessione. Nel momento in cui festeggia 500 presenze in Serie A, tutte con la stessa maglia, nella partita in cui torna al gol - ne fa due, e pure di eccelsa fattura - al termine dell’ennesima gara in cui l’Olimpico lo osanna, canta e s’innamora per lui, Francesco Totti pensa ad altro. A un altro. Si augura che Luis Enrique resti. Sono cose che Capitàno. Doppietta, altri campionissimi da prendere nella classifica dei marcatori della Serie A, eppure a Francesco manca il sorriso dei giorni migliori.

«La colpa è quasi tutta mia per quel rigore sbagliato, me ne assumo le responsabilità da capitano. Non siamo riusciti a vincere, è un punto che non serve a niente. L’Europa purtroppo è più lontana. Abbiamo ancora qualche possibilità, ma è stato un anno di transizione». Il rigore? De Gregori cantava che non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore, uno normale. Figuratevi una figura mitica come Totti. Per Francesco, però, non è così: «Cosa sarebbe la Roma senza di me? Sarebbe una squadra come tutte le altre. Sono un giocatore che fa parte di una rosa, che sta cercando di ottenere un risultato importante per questa stagione. Ma il risultato di oggi (ieri, ndr) ci condiziona».

Per Totti, è sbagliato addossare le responsabilità del pareggio alle fragilità della difesa. «Quello - avverte Francesco - dipende da tutta la squadra. Perché quando si prende gol, la colpa è anche degli attaccanti che non fanno pressing. Dobbiamo rimanere compatti per superare questi momenti». [...]