La Roma gioca, José Mourinho non parla. Anzi, continua a non parlare, esattamente come accaduto prima della partita contro il Bologna, scrive Mimmo Ferretti su Il Corriere della Sera. Scelta rispettabilissima, per carità, e fatalmente riconducibile alla (doppia) squalifica rimediata dopo la gara pre sosta mondiale contro il Torino. Un allenatore squalificato, però, avrebbe potuto presentarsi nella sala-stampa del centro sportivo del proprio club e incontrare i cronisti. Mou ha scelto una strada diversa, si è auto-squalificato anche dietro a un microfono e ha optato per il silenzio assoluto.
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Il Corriere della Sera
Il silenzio di José, tra squalifica e voglia di non dire
Lo Special One si è auto-squalificato anche dietro a un microfono e ha optato per il silenzio assoluto
Peccato, perché a pensarci bene Mou avrebbe un sacco di cose da raccontare, forse da puntualizzare visto quanto si è detto e scritto sul suo conto nelle ultime settimane. Tipo l'offerta - reale o presunta - ricevuta per sistemarsi sulla panchina del Portogallo, oppure il recente virgolettato punzecchioso di Tiago Pinto, il caso Karsdorp, il mercato in corso. O la partita odierna contro i campioni d'Italia. Mourinho evidentemente ha scelto di non dire perché in questo momento ritiene che sia più corretto restare a bocca chiusa. Meglio concentrarsi sul presente senza andare a scomodare il passato. E pure il futuro. Anche perché, si sa, del doman non v'è certezza...
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