Derby, caos e bottiglie. I controlli all’Olimpico finiscono sotto accusa

Un lancio preciso, da una ventina di metri — forse anche meno —, una parabola che dalla tribuna Tevere si è conclusa sul collo del centrocampista della Roma Edoardo Bove. La Digos romana - scrive Rinaldo Frignani 'Il Corriere della Sera' - sta ricostruendo la traiettoria seguita dalla bottiglia di birra in plastica dura che mercoledì sera ha centrato il giocatore romanista appena sostituito da José Mourinho. Chi indaga sta visionando i filmati delle telecamere interne all’Olimpico. Accertamenti che costeranno al responsabile del lancio della bottiglia almeno un daspo di cinque anni, oltre a una denuncia penale, sebbene non si possa escludere un provvedimento di allontanamento a vita dagli impianti sportivi.

Anche la società biancoceleste rischia una pesante sanzione. Oltre al tifoso romanista, 31 anni, accoltellato da cinque ultrà laziali in un pub a Prati quattro ore dopo la partita, ricoverato in ospedale in gravi condizioni, c’è un altro sostenitore giallorosso, di 28, che ha perso unorecchio per lo scoppio in Curva Sud di una bomba carta. Il giovane ha una prognosi di 60 giorni. Nelle prossime ore la Questura della Capitale potrebbe emettere una serie di denunce e di daspo nei confronti dei responsabili. Ma altri accertamenti riguardano ora le misure di sicurezza all’Olimpico, il funzionamento dei filtraggi prima e dopo i tornelli per capire come siano potuti entrare così tanti razzi e ordigni rudimentali.

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