"C'è Bryan Cristante che arriva da Bergamo, io ne voglio altri cento di giocatori così perché, anche se non è nato a Roma, ci mette l'anima, da romanista". Parlava così, Daniele De Rossi, nel giorno del suo addio alla Roma, scrive Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera. Un passaggio di testimone ad un calciatore che ne avrebbe dovuto raccogliere (idealmente) l'eredità e diventare un modello per un gruppo di italiani che negli anni successivi hanno formato l'ossatura della squadra. Un'operazione riuscita a metà perché se è vero che con Mourinho c'è stata la certificazione di quanto il gruppo azzurro fosse importante - Pellegrini capitano, Mancini e Cristante i suoi vice nell'ultimo periodo è stato proprio lo zoccolo duro della squadra ad avere un calo di rendimento che è stato fatale allo Special. A parte Mancini e lo stesso Cristante, che col Verona non ci saranno per squalifica, tutti gli altri hanno giocato al di sotto delle loro possibilità, a partire da Pellegrini. Quando è arrivato a Trigoria, Mou aveva detto che se ne avesse avuti tre a disposizione li avrebbe fatti giocare tutti: negli ultimi tempi Lorenzo aveva perso il posto da titolare. Anche dal suo rilancio passano le possibilità della Roma di risalire.
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Il Corriere della Sera
Da Pellegrini a Cristante e Mancini: DDR punta sul “club Italia”
Negli ultimi tempi Lorenzo aveva perso il posto da titolare. Anche dal suo rilancio passano le possibilità della Roma di risalire
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