Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
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‘RADIO PENSIERI’, LENGUA: “Mourinho voleva incontrare la società già a dicembre”
Luigi Ferrajolo (Radio Radio pomeriggio 104.5): “Roma ha la storia più antica del mondo e non si fa colonizzare da Dybala e Mourinho nonostante siano dei fuoriclasse. Se qui non stai bene, sei libero di andare via. Entrambi non hanno la fila di pretendenti".
Furio Focolari (Radio Radio pomeriggio 104.5): “C’è stata una grande mancanza di rispetto nei confronti della Roma da parte di Dybala e Mourinho. Nelle sue ultime esperienze lo Special One è stato esonerato e ora si permette di fare così con la Roma. Dybala mi ha stupito anche di più perché dopo tutto quello che la Roma ha fatto per lui ha detto che non sa cosa gli riserverà il futuro".
Alessandro Vocalelli (Radio Radio pomeriggio 104.5): “Una volta erano le società a giudicare il lavoro degli allenatori, ora la situazione sembra essersi ribaltata. Calciatori e allenatori sono dei professionisti che se trovano condizioni professionali ed economiche migliori, vanno via. È un discorso che devono avere chiaro i tifosi. A volte ce ne vogliamo dimenticare ma i professionisti rimangono finché gli fa comodo".
Gianluca Lengua (Radio Radio pomeriggio 104.5): "Probabilmente Mourinho avrebbe voluto un incontro a dicembre con la società che però non c’è stato. La Roma ha il problema dei paletti della Uefa e non capisco perché vorrebbe incontrarli. Il progetto è chiaro: se c’è la Champions dal mercato arriverà qualche giocatore in più, senza bisognerà vendere per poi comprare. Mourinho vorrebbe probabilmente sapere se in futuro ci siano possibilità di poter spendere più soldi magari con l'inserimento di qualche sponsor. Le situazioni di Karsdorp e Zaniolo sono diverse. L’olandese aveva litigato con Mourinho, mentre Zaniolo ha litigato con la società”.
Ugo Trani (Centro Suono Sport - 101.5): “Molte persone non vorrebbero più Mourinho a Roma. Mourinho e Dybala hanno fatto capire alla società che loro sono a disposizione per parlare. Il loro appello è chiaro: fateci sapere se ci volete ancora. Il miglior giocatore ha detto che vuole vincere con Mourinho ma Mourinho sta qui non altrove. Quindi è un’apertura enorme".
Francesco Balzani (Centro Suono Sport - 101.5/Te la do io Tokyo): "Le parole di Mourinho e Dybala non mi spiazzano per niente, che il futuro dell’argentino sia da sempre legato alla permanenza del mister non è di certo una novità. Mourinho e Dybala hanno detto le cose più romaniste dai tempi di Totti e De Rossi. Hanno detto entrambi che vogliono vincere con la Roma. Mourinho ci è rimasto male che a gennaio, quando c’è stata la sosta, i Friedkin non si sono fatti sentire. Si sente inascoltato e in più arriva da una campagna acquisti dove la Roma si è indebolita. Smalling ancora non firma non perché vuole andare all’Inter ma perché ancora non ha chiaro quali siano i progetti futuri della società".
Antonio Felici (Centro Suono Sport - 101.5/Te la do io Tokyo): "Abbiamo spesso ripetuto durante questi mesi che il futuro di Dybala sia sostanzialmente legato a quello di Mourinho quindi le parole di ieri non sono di certo una novità. Che Pinto sia superato nei discorsi tra Mourinho e la società si sa da molto tempo. Se Mourinho ripete sempre gli stessi concetti, significa che dall’altra parte c’è silenzio. Quando a dicembre dice che poteva andare via, ti sta dicendo che è questo il momento di parlare della programmazione per il prossimo anno".
Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): "Il titolo vero è che Dybala non vuole parlare di futuro. Invece la risposta di Mourinho sul futuro secondo me non è polemica. Karsdorp? La Roma ci ha messo una pezza, non era facile. Mourinho che ammette una sua responsabilità mi ha fatto molto piacere. Per la formazione penso che cambierà al massimo uno-due giocatori, uno può essere Celik, l’altro magari qualcuno al posto di Matic per farlo riposare con un ballottaggio Bove-Tahirovic".
Furio Focolari (Radio Radio Mattino - 104.5): "Mourinho dice che parlare a giugno è tardi. Ma perché? A giugno avrà ancora un altro anno di contratto. A meno che non ci siano delle clausole che non conosciamo. Così era a dicembre con il Portogallo, aveva comunque un contratto. Le parole di Dybala sono forse anche più allarmanti di quelle di Mourinho".
Stefano Agresti (Radio Radio Mattino - 104.5): "C’è stata una mancanza di rispetto alla Roma da parte sia di Dybala che di Mourinho, come se loro stessero alla Roma per farle un piacere e potrebbero stare da qualsiasi altra parte. Io non ricordo code di club pronti a prendere Mourinho due anni fa e l’estate scorsa Dybala è venuto alla Roma non perché impazzisse per il Colosseo ma perché è stato l’unico club a cercarlo. Io ho ammirazione sconfinata per il Dybala calciatore, ma l’anno scorso gratis non l’ha preso nessuno. Lui fa capire che un anno più vecchio e a 20 milioni ci sarà la fila. Io ci vedo un po’ di mancanza di rispetto da entrambi. Credo che la Roma meriti di essere al centro, almeno delle parole, per il presente e il futuro. La Roma gli ha dato tanti soldi quando nessuno li voleva".
Tony Damascelli (Radio Radio Mattino - 104.5): "Nessun monologhista di Sanremo vale Mourinho. Lui quando parla affascina tutti quelli che non lo conoscono bene e perde di vista il dovere di un aziendalista, di proteggere i propri giocatori ma anche l’azionista e proprietario del club. All’atto pratico la storia di Mourinho dovrebbe insegnare a qualcuno che lui pensa a se stesso, al pubblico, ai tifosi, allo spogliatoio ma fino a un certo punto, e poi lui saluta il club e se ne va senza giustificare il proprio comportamento. Il club ha una fragilità rispetto alla squadra. Negli altri club internazionali c’è un solo dirigente che si espone in maniera netta e con grande carattere e personalità. Tutto questo fa dimenticare che la Roma gioca stasera una gara che vale una coppa che può essere alla portata. E si parla del futuro di Mourinho, come se la Roma non potesse prescindere da lui".
Francesca Ferrazza (Centro Suono Sport 101.5): "Tiago Pinto dice che la Roma ha dato a Mourinho una rosa da Champions ed è quello che pensano anche i Friedkin, che per questo non pensa di dover dare delle spiegazioni al mister. Invece l’allenatore sta dicendo che la rosa non è da Champions. Non c’è una comunione di intenti per il futuro. Mourinho sta preparando la strada anche con i tifosi, facendo capire ‘Io qui rimarrei, ma la presidenza non può spendere e ho capito che non posso vincere alla Roma’. In questo modo il ‘cattivo’ è Friedkin. A quel punto la dirigenza dovrebbe presentarsi con Allegri o Conte. Se oggi Mourinho mette la formazione titolare ci fa capire che dalla Coppa Italia voleva uscire o comunque l’aveva messo in preventivo".
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104.5): "Rispetto a dicembre, quando Mourinho ha deciso di restare, oggi è cambiato poco, è ancora tutto in ballo ma si può decidere tutto a fine stagione riguardo alla qualificazione Champions. Anche io cerco di capire quale atteggiamento avrà la società. Se Mourinho davvero ha avuto la possibilità di allenare il Portogallo, aver rinunciato mi dà l’impressione che lui sia contento di continuare a Roma. Poi le cose cambiano in maniera repentina".
Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino - 104.5): "Sarei sorpreso se a metà febbraio sia Mourinho che i Friedkin non conoscano ancora il futuro della Roma".
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