Roma-Feyenoord 1-0, finale di Conference League

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Nella stagione 2021-22 si è giocata la prima edizione della Conference League, disputata dal 6 luglio al 25 maggio con la finale fissata a Tirana. Per l’Italia, a qualificarsi per il torneo, è stata la Roma, arrivata settima nel campionato...
Redazione

A cura di Laura Novelli

Introduzione

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Nella stagione 2021-22 si è giocata la prima edizione della Conference League, disputata dal 6 luglio al 25 maggio con la finale fissata a Tirana. Per l’Italia, a qualificarsi per il torneo, è stata la Roma, arrivata settima nel campionato 2020-21. L’estate del 2021 era stata quella in cui i dirigenti, per la guida tecnica della squadra, avevano scelto e ingaggiato Josè Mourinho. In tutto, sono state 181 le squadre partecipanti alla Conference, provenienti da 55 paesi dell’Uefa. Il numero di squadre, di ogni nazione, che avevano (e hanno), il diritto di prendere parte alla competizione, è stabilito su un determinato coefficiente Uefa. Per l’Italia, i giallorossi, hanno preso l’unico posto disponibile. Alle qualificate per diritto, si sono aggiunte le 28 squadre scese dall’Europa League. Altre 10 partecipanti, sono state le sconfitte dai playoff sempre dell’UEL, che hanno avuto accesso direttamente alla fase a gironi. I giallorossi sono entrati in gioco, nella competizione, nell’ultima fase di qualificazione (a cui hanno preso parte 44 squadre), che si è disputata tra il 19 e il 26 agosto, giocando la prima partita, contro il Trazbonspor contro cui hanno vinto l’andata per 2-1 e il ritorno per 3-0. La Roma si è qualificata così per la fase a gironi, finendo nel gruppo C con il Bodo Glimt (Norvegia), i bulgari del CSKA di Sofia e gli ucraini dello Zorja. La squadra di Mourinho ha vinto il girone con 13 punti, 4 vittorie, una sconfitta (clamorosa per 6-1 con il Bodo) e un pareggio sempre contro i norvegesi che si sono piazzati al secondo posto, del gruppo C. Arrivata agli ottavi, la Roma ha incontrato il Vitesse che ha vinto lo spareggio con il Rapid Vienna. Passata ai quarti (vincendo per 1-0 in trasferta e pareggiando 1-1 in casa), ha incontrato di nuovo il Bodo che si è confermato un avversario ostico visto che il risultato dell’andata, in casa dei norvegesi, è stato di 2-1. I capitolini però si sono riscattati vincendo per 4-0 all’Olimpico. Arrivati in semifinale, hanno incontrato e battuto, nel doppio confronto, il Leicester City (1-1 in trasferta, 1-0 in casa). La Roma è arrivata così in finale, nella prima edizione della Conference League ed ha incontrato il Feyenoord che in semifinale ha battuto i francesi dell’Olympique di Marsiglia. Alle 21,00 del 25 maggio del 2022, nello stadio Arena Kombëtare (noto anche come Air Albania Stadium per motivi di sponsorizzazione), di Tirana, si è giocata la finale della Conference League tra Roma e Feyenoord.

Il racconto della gara

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I primi tifosi sono arrivati a Tirana già la sera prima della partita. Romanisti e sostenitori del Feyenoord hanno cominciato a girare per la città in attesa della finale in programma circa 24 ore dopo. La mattina del 25 maggio poi è stata l’apoteosi, in migliaia hanno riempito la città e l’atmosfera si è scaldata con cori e canti che hanno accompagnato le squadre fino alla sera. Arrivato, finalmente, il momento dell’apertura dei cancelli, lo stadio di Tirana si è riempito in ogni ordine di posto, il fischio d’inizio era sempre più vicino e l’emozione era alle stelle. Le squadre sono hanno raggiunto l’impianto e hanno cominciato il riscaldamento. Mourinho ha scelto di mandare in campo Mkihitaryan, mentre in avanti ha scelto di dare spazio a Zaniolo, con Pellegrini a sostegno di Abraham. Dopo il fischio d’inizio la Roma sembrava contratta, il Feyenoord più a suo agio e infatti si è assicurato il possesso palla e ha anche messo in difficoltà la squadra di Mourinho, anche se un vero e proprio tiro verso la porta giallorossa non è arrivato. Grazie anche ad una grandissima prestazione di Smalling, attentissimo a bloccare gli avversari. Mourinho in panchina era intento a dare indicazioni e a calmare i suoi, cercando di trasmettere la sua esperienza per affrontare al meglio partite come quelle. La Roma ha faticato ad impostare il gioco, il tecnico portoghese doveva fare qualcosa, anche solo convincere i suoi che sarebbero stati in grado di impostare la gara se solo avessero fatto sciogliere un po’ di tensione. Al 15° però è arrivato il primo ostacolo per i giallorossi. Mkhitaryan, in dubbio per un problema muscolare già dalla vigilia, ha dovuto lasciare il campo per il ripresentarsi del fastidio al flessore destro, così l’allenatore si è visto costretto a fare la prima sostituzione, fuori l’armeno, dentro Oliveira. Piano piano i giallorossi hanno acquisito fiducia e si sono fatti vedere anche in avanti. E quasi come se fosse stata una prova generale, Pellegrini ha servito una palla pericolosa a Zaniolo, per il primo vero tiro della Roma, ma non è finita come speravano. Poi è arrivata un’ammonizione per Trauner che stava troppo addosso ad Abraham, segno che la Roma stava crescendo e il Feyenoord cominciava a perdere terreno.

Al 32° è stato Mancini a servire Zaniolo, proprio in direzione del giocatore appena ammonito che non è arrivato a colpire la palla per toglierla dalla traiettoria del romanista: stop di petto e tocco a superare il portiere avversario, la Roma è passata in vantaggio, facendo esplodere i tifosi presenti allo stadio (e davanti alle tv). Le squadre sono andate al riposo con la Roma in vantaggio e il Feyenoord che psicologicamente ha accusato; dopo essere partiti forte, gli olandesi si sono ritrovati a dover rincorrere. Tornati in campo, i giallorossi hanno rischiato un autogol con Mancini prima e poi Rui Patricio è dovuto intervenire sui tiri di Til e Malacia. Gli olandesi sono partiti forte nel tentativo di azzerare immediatamente il vantaggio della Roma, nei primi minuti per poter riprendere il pallino della partita, ma Rui Patricio e la sua difesa hanno retto bene. La squadra di Mou stava lasciando troppo spazio a quella di Slot, così il tecnico portoghese ha tolto l’eroe della serata, Zaniolo, per inserire Veretuot e fatto entrare Spinazzola al posto di Zalewski. Era i 67° e la Roma doveva tenere duro ancora almeno per 25 minuti, considerando un eventuale recupero. Con il centrocampo a 5, i giallorossi, si sono risistemati e hanno sofferto meno le discese degli avversari, hanno avuto anche l’occasione di chiudere la partita, prima con Abraham poi con Veretout.

La partita si è avviata ai minuti finali con il Feyenoord che ha tentato l’assalto per andare almeno ai supplementari, ma è stata solo l’occasione per dare di nuovo palla alla Roma che ha avuto l’opportunità di chiudere l’incontro con un tiro di Pellegrini. Gli olandesi non hanno trovato la strada per arrivare al pareggio e al fischio finale sono crollati a terra in lacrime, la coppa era giallorossa. Impazziti di gioia invece i giocatori della Roma che sono corsi, a festeggiare la conquista del trofeo, sotto il settore dei propri tifosi. I giallorossi, il 25 maggio del 2022, hanno messo le mani sul loro primo traguardo europeo dell’era moderna (l’unico precedente della storia della Roma era la coppa delle Fiere conquistata nel 1961), vincendo la prima edizione della Conference League.

Il Tabellino

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Roma 1-0 Feyenoord (Tirana, Arena Kombëtare 19 597)

ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibañez; Karsdorp (89' Viña), Cristante, Mkhitaryan (17' Sérgio Oliveira), Zalewski (67' Spinazzola); Pellegrini; Zaniolo (67' Veretout), Abraham (89' Shomurodov). A disposizione: Fuzato, Carles Pérez, Maitland-Niles, Kumbulla, Bove, Afena-Gyan, El Shaarawy. All. José Mourinho.

FEYENOORD (4-2-3-1): Bijlow; Geertruida, Trauner (74' Pedersen), Senesi, Malacia (89' Jahanbakhsh); Aursnes, Kokcu (88' Walemark); Nelson (74' st Linssen), Til (59' Toornstra), Sinisterra; Dessers. A disposizione: Cojocaru, Marciano, Jansen, Hendrix, Sandler, Hendricks, Hall.

All. Arne Slot.

Arbitro: Kovacs (Romania).

MARCATORI: 32' Zaniolo

Le dichiarazioni

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Josè Mourinho è scoppiato in lacrime subito dopo il fischio finale della gara. La Roma ha vinto il suo primo trofeo europeo, al termine della prima stagione sotto la guida del portoghese ben abituato ad altri trofei, ma la sua emozione è stata talmente grande da farlo commuovere. “Ci sono tante cose che mi passano per la testa. Puntavamo alla Conference League dall’inizio, ma diventava sempre più difficile. Abbiamo scritto la storia, e io voglio rimanere qui – ha detto il tecnico che fino a quella finale, aveva ancora il futuro incerto - Possiamo continuare, con un progetto serio, gente seria e onesta”. Il suo legame con la Roma, dopo la conquista della coppa, era diventato più forte che mai. “Ha un sapore speciale vincere quando le vittorie mancano da tanti anni. Ho rispetto per tutti i club con cui ho lavorato, ma oggi sono romanista al 100%, perché questa gente è fantastica. Una cosa è vincere quando tutti se lo aspettano, un’altra è farlo con squadre che ti rendono immortale. Questo ti fa sentire speciale “. Grande emozione e gioia incontenibile per l’autore del gol, Nicolò Zaniolo. “Ho realizzato il mio sogno da bambino, questa coppa è per tutti i nostri fantastici tifosi. Neanche noi sappiamo quanto siamo forti. Dedico la vittoria a tutta la mia famiglia”.

 

I festeggiamenti

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La squadra è rientrata nella capitale la notte stessa della conquista della coppa. Il giorno successivo, la società – ricevuta l’autorizzazione necessaria – ha voluto festeggiare il successo, con i propri tifosi organizzando una vera e propria sfilata per le vie di Roma. Calciatori e allenatore hanno attraversato le strade attorno a Caracalla e al Circo Massimo, a bordo di due pullman (uno per la squadra e un altro per i dirigenti su cui erano presenti anche Dan e Ryan Friedkin), un percorso durante il quale decine di migliaia di tifosi hanno accompagnato il mezzo che più volte si è bloccato proprio per la folla presente sulle strade. La partenza fissata alle terme di Caracalla prevedeva un giro che però ha dovuto subire delle variazioni. Forse la società non si aspettava l’afflusso di tifosi che invece c’è stato, tanto che la squadra è stata letteralmente bloccata già all’altezza della Cristoforo Colombo, mentre tentava di raggiungere il punto di partenza della sfilata. Fatto sta che il giro è durato tantissimo e il pullman non è riuscito neanche a completare l’itinerario che era stato fissato. Inizialmente, infatti, la sfilata si sarebbe dovuta chiudere al Circo Massimo, ma gli organizzatori hanno dovuto rivedere il percorso, proprio per il numero di tifosi che hanno invaso le strade della capitale, accompagnando la squadra con canzoni, striscioni e fumogeni e che hanno impedito, in parte, che i mezzi effettuassero il giro completo che inizialmente era stato stabilito. I giocatori erano in delirio, con Zaniolo in testa a guidare i cori e Mourinho che festeggiava e si prendeva i complimenti e l’amore della gente che era davvero alle stelle. La festa è durata più del previsto, vista la gente che era accorsa, ed è terminata al Colosseo.

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