pagelle as roma

Roma-Barcellona LE PAGELLE: l’extraterrestre è Florenzi. De Rossi è l’anti-Virus. Dzeko: non solo bomber

Encomiabili Iago Falque, Nainggolan. Ma c’è qualcuno sotto il 6,5? No, non stasera. Nella notte in cui marziani si sono accontentati

Francesco Balzani

Dopo aver battuto la finalista, la Roma la vincitrice della Champions. Prova e gol monumentale di Florenzi. Da copertina pure De Rossi, Manolas e Dzeko. Encomiabili Iago Falque, Nainggolan. Ma c’è qualcuno sotto il 6,5? No, non stasera. Nella notte in cui marziani si sono accontentati.

SZCZESNY 7: Dopo le scintille con Suarez per un rigore che non c’è e un gol imparabile, fa uscire le fiamme quando ferma due volte Messi. Il Pistolero, da buon rosicone, gli rifila un calcio sulle mani dopo un tacco maldestro e il polacco è costretto a uscire. Media voto altissima finora, speriamo non sia nulla di grave. (48’ De Sanctis 6,5: un ritorno tra gli applausi, due uscite rassicuranti (una un po’ meno) e una ginocchiata preziosa su Iniesta)

FLORENZI 8: Con quel gol entra nella storia della Roma, della Champions, del Romanticismo, del cinema e della musica. Ruba palla sulla trequarti, si invola e da centrocampo fa partire un razzo che scende alle spalle di Ter Stegen facendo venire i brividi pure al più freddo cinico e bastardo degli uomini. Poi la commozione di un ragazzo diventato campione. Ma Frodo non si limita al gol da cineteca e non trema di fronte ai Nazgul del Barça e con tanto core de Roma riesce a limitare per quanto possibile l’enorme classe di Neymar. Nella notte dei marziani è lui l’Extraterrestre. Finisce coi crampi e tanto sudore in una standing ovation da Spartacus. (84’ Torosidis 7: entro con la giusta concentrazione, non era per nulla facile. Poi diventa Santo quando salva di testa nel finale su Neymar)

MANOLAS 7: Si dimentica Suarez in occasione del gol, ma per il resto fa scintillare l’armatura nella notte delle stelle. Fronte alta e gamba lunga dà respiro a un difesa messa sotto assedio nel secondo tempo e regge allo Tsunami senza neanche rovinarsi il ciuffo. Sull’impostazione ancora non ci siamo.

RÜDIGER 6,5: Subito un liscione con Suarez in agguato, poi però mette l’apparecchio ai denti del Pistolero con una scivolata in area che strappa gli applausi dell’Olimpico. L’uruguayano se la lega al dito e dopo due minuti infila Szczesny mentre il tedesco continua ad alternare interventi voraci e recuperi affannosi. Però va detto che stavolta non aveva Ciofani, ma il meglio del mondo contro.

DIGNE 6,5: Resta al centro e viene calpestato da sua Maestà quando dovrebbe mettere il gancio a Sergi Roberto in occasione del gol di Suarez. Contro Messi hanno sfigurato campioni come Lahm e Ivanovic quindi le colpe di qualche buco di troppo sono attenuate. Poco propositivo, per ragion giuste di tattica.

DE ROSSI 7,5: Qualche file errato in un’operazione che dovrebbe filare liscia e perfetto lo compie, ma rimedia subito con tackle da antivirus e un firewall appena aggiornato davanti alla difesa. Gara di livello internazionale per un giocatore di livello internazionale.

NAINGGOLAN 7: Non è una gara da frullatore, così si limita ad aspirare le poche briciole concesse da Iniesta e Rakitic sbagliando qualche appoggio di troppo. Un lampo al 43’ quando da fuori impegna seriamente Ter Stegen e ridà colore alla cresta in un secondo tempo di sacrificio e massima attenzione. Scassa Rafinha appena entrato con un’entrataccia.

KEITA 7: Conosce bene le ragnatele del Barça e allontana il ragno Rakitic dalla preda mantenendo il sangue freddo. Non una prova di lampante appariscente, ma tanto lavoro oscuro che rende gli alieni cattivi un po’ meno cattivi.

SALAH 6,5: Di fronte al vero Messi, quello egiziano non sfigura. Si avventa sui palloni lasciati nel deserto come un cobra col Viagra anche se difetta nel morso finale e prova l’uno contro uno anche quando sarebbe più intelligente . Il pericolo numero 1 per Luis Enrique però resta lui, e un motivo ci sarà.

DZEKO 7: Uno che la musica della Champions la conosce a memoria come un teenager conoscerebbe le canzoni di Jay Z. Comincia con un cambio campo alla Totti e una sgroppata che fa alzare il vento dell’Olimpico. Poi si immola a faro della manovra offensiva con pochi argini di manovra, ancora meno errori e tanta astuzia. Il primo tiro arriva a 3’ dalla fine ma viene smorzato da Piquè. Non solo bomber.

IAGO FALQUE 6,5: Nei primi minuti di fronte ha l’avversario più umano (Sergi Roberto), almeno sulla carta. Iago non si lascia cadere in tentazione e rispetta i dettami tattici senza tanti ricami e con due polmoni carbonizzati. Esce sfinito. (80’ Iturbe ng: un errore per troppa foga, che non ripete fino alla fine)

GARCIA 8: A questo punto fatelo giocare solo contro le grandi. Altra impresa del francese che ferma una delle squadre più forti della storia del calcio con consapevolezza (degli altrui mezzi) e una squadra corta, cattiva, pronta a ribattere colpo su colpo. Lettura tattica alla Mourinho e cambi dosati nei momenti giusti. Chapeu