Zalewski, due mesi per uscire dal limbo: deve convincere De Rossi o rischia l’addio

L’aria della nazionale sta facendo bene a Zalewski. Nicola dopo la retrocessione nell’Under 21 polacca, ha ritrovato la squadra maggiore e contro l’Estonia è stato assoluto protagonista. Due assist di cui uno per Zielinski e un autogol procurato. Ieri il numero 59 ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla sfida decisiva contro il Galles per strappare il pass per l’Europeo di giugno. “Spero che De Rossi mi stia guardando”, questo il messaggio al mister giallorosso che da quando è arrivato lo ha riportato nel suo ruolo, ma che non ha ancora ammirato il giocatore che aveva impressionato tutti il primo anno di Mourinho.

Zalewski lo sa, ne è consapevole ed ha aggiunto: “Sono in buon momento ma devo ancora lavorare tanto”. Dopo la nazionale è arrivato il momento di riprendersi anche la Roma. A sinistra il titolare è El Shaarawy ma nel tour de force di aprile DDR avrà bisogno di tutti. Il rigore decisivo contro il Feyenoord gli ha fatto tornare il sorriso, ma negli ultimi due mesi l’esterno è partito solamente due volte dal 1’ a Rotterdam e a Brighton (mai in Serie A). Occorre un cambio di marcia per guadagnarsi la permanenza nella Capitale.

Zalewski tra luci e ombre: il futuro è tutto da scrivere

A giugno Trigoria si svuoterà: sono 10 i calciatori che quasi sicuramente saluteranno la Roma. Ci sarà una vera e propria rivoluzione e in mezzo rischia di finirci anche Zalewski. Nicola è stato messo sul mercato nelle ultime due sessioni, ma le offerte arrivate da club della Premier e dalla Fiorentina non avevano soddisfatto le richieste dei giallorossi. Il suo contratto è in scadenza nel 2025 e di rinnovo non si parla più. La prossima sarà l’ultima estate utile per monetizzare da una sua cessione, ma lui vuole guadagnarsi la conferma. Da Pasquetta a maggio non ci sarà tempo per riposare e dovrà esser bravo a sfruttare le chance che De Rossi gli concederà. La speranza di Daniele è quella di rivitalizzare anche lui, se così non sarà la separazione resta l'opzione più plausibile. Inoltre, il classe 2002 potrebbe rappresentare un'ottima plusvalenza per il prossimo direttore sportivo.

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