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Thiago Motta: “Presi due gol evitabili. Mai pensato di poter riaprire la gara”

Thiago Motta: “Presi due gol evitabili. Mai pensato di poter riaprire la gara” - immagine 1

Le parole del tecnico: "Tanta stima per Mourinho, a fine partita ci siamo abbracciati perché ci vogliamo bene"

Redazione

Lo Spezia non raccoglie punti contro la Roma e rimane pericolosamente vicino alla zona retrocessione. Thiago Motta ha raccontato le sue impressioni nel post-partita. Queste le sue parole:

THIAGO MOTTA A SKY

C’è un dato significativo, siete la seconda squadra che ha preso più gol su palla inattiva, quanto ha inciso questo fattore? Abbiamo subito due gol da angoli che sono sempre evitabili. Loro hanno sfruttato la loro forza e gestito la partita. Non abbiamo creato nulla per ribaltare la situazione.

Ci può raccontare il colloquio con Mourinho? Ho una stima enorme per lui. È una persona vera e l’abbraccio deriva dal fatto che gli voglio bene. Siamo stati avversari per 90’ poi siamo tornati amici come prima.

La tua squadra fa fatica a fare gol. Gyasi, che gioca sempre, non può giocare più vicino alla porta? Sì, contro il Sassuolo ha segnato. Può fare tutta fascia e arrivare in area all’improvviso ma può fare anche l’attaccante. Oggi serviva che coprisse la fascia. Può fare vari ruoli a seconda delle esigenze e sono contento di averlo perché abbiamo bisogno di un giocatore come lui per il carattere e per il gioco.

Siete fuori per poco dalla zona retrocessione, ha bisogno di un intervento sul mercato? Per il momento il mercato è chiuso. Stiamo aspettando di vedere cosa accadrà, se ci sarà possibilità vedremo cosa riusciremo a fare.

Avete creato delle occasioni, ha avuto l’impressione che la partita potesse riaprirsi? Oggi non ho pensato che potessimo riaprirla e questo mi dispiace perché oggi era un’opportunità interessante per giocare e restare in partita fino alla fine.

THIAGO MOTTA A DAZN

Soddisfatto dalla sua uscita dall’Olimpico? Sì, siamo tutti soddisfatti. Abbiamo trovato una squadra forte, ma potevamo restare in partita e giocarla fino alla fine. Era una buona opportunità

Sta trasmettendo la sua esperienza alla sua squadra? Certo, io voglio trasmettere tutto ai miei giocatori. Cerco e cercherò sempre di dargli il meglio.

Come è stato ritrovare Mourinho? Prima bello, durante meno, dopo bellissimo. Ho una stima enorme nei suoi confronti, è la mia ispirazione. Questa sera è stato avversario per 90', poi siamo ridiventati amici come prima.

Manca un po’ di qualità individuale nello Spezia? Vedendo le altre che affrontiamo sì, esiste una differenza. Però la possiamo ridurre solo in modo collettivo. Devono aiutarsi senza e con la palla. Oggi non è stato così perché abbiamo iniziato da subito con timore. Fa male prendere gol da calci d’angolo così. Abbiamo la possibilità di giocarcela fino alla fine sia con la Roma che con le grandi.

THIAGO MOTTA IN CONFERENZA STAMPA

Due gravi disattenzioni su palle inattive hanno messo la gara in salita, poi la squadra ha tenuto... Le palle inattive sono una cosa importante nel calcio, sono due gol evitabili. Perché poi noi abbiamo difficoltà nel segnare e deve essere lo stesso al contrario. E’ un comportamento difensivo, una voglia in più dell’avversario, su certe palle mangiamo noi o loro, oggi hanno mangiato loro. Abbiamo fatto una partita discreta contro una squadra forte, con uno dei migliori allenatori al mondo, ma ho la sensazione che potevamo fare e creare di più, avere più fame degli altri, fare gol e giocarcela fino alla fine. Lo possiamo fare, lo abbiamo visto a tratti ma non è sufficiente, era possibile farlo contro la squadra che abbiamo affrontato oggi.

Sul modulo e il passaggio al 3-5-2 e il tanto gioco a sinistra: ci saranno altri cambi di modulo? Non è il punto più debole della Roma quella fascia, se vediamo la nostra squadra oggi abbiamo finito con tanti mancini in campo, è automatico anche per loro venire da quella parte. Bastoni gioca a centrocampo e anche terzino, gli ho chiesto di giocare lì e attaccare gli spazi, poi insieme a tutti gli altri siamo andati in superiorità creando azioni ma in area non siamo stati concreti. Non faccio tanta attenzione al modulo, vedo più le caratteristiche dei miei giocatori. Cerchiamo di sfruttarle con Agudelo, facendo movimenti diversi per non essere prevedibili. A volte siamo stati capaci, altre volte no, dobbiamo fare meglio se vogliamo giocare la partita fino alla fine contro la Roma.

Su Kiwior... Per me è stato il migliore in campo, è un giocatore di calcio. Ha fatto il terzino sinistro, il quarto a destra, l’attaccante. E’ troppo giovane, ma sta dimostrando di essere giocatore di calcio, è un centrale e l’ho provato sulla fascia, fa quello che deve fare un giocatore di calcio. E i giocatori veri devono coprire tutti i ruoli, per me i singoli ruoli non esistono più. Esistono i giocatori che vanno in campo e sanno fare bene il loro lavoro, anche a ‘San Siro’ ha fatto un’ottima partita e anche stasera.

C’è stata un po’ di paura? La squadra non deve avere nessuna paura o timore. Una squadra come la nostra non può avere timore di venire a giocare qui, anche fare bene 30 minuti a Bergamo non basta, così non possiamo vincere e competere contro Roma o Atalanta giocando bene solo in alcuni momenti. Dobbiamo essere squadra fino alla fine, dobbiamo attaccare bene fino alla fine con la palla e quando non ce l’abbiamo dobbiamo avere la testa. Il calcio è molto più semplice di quello che descriviamo. Ci sono due fasi di gioco, quando hai la palla devi avere non dico il coraggio ma la voglia e audacia di venire all’Olimpico, giocare palla a terra, palleggiare, andare da una parta all’altra e poi attaccare l’area sui cross. E quando si perde la palla si corre e si difende, troveremo sempre un giocatore davanti a noi e dobbiamo seguirlo fino alla fine, non farlo dribblare. E quando recuperi palla si va a terra e si attacca, dobbiamo semplificare le cose. Non dobbiamo pensare a cosa può succedere, il calcio è molto semplice. Non credo che la nostra squadra venendo a giocare qui doveva solo difendersi e cercare una palla inattiva, non era sufficiente per un risultato positivo. Ci vuole molto più di questo, non lo faccio per l’estetica, ma perché mi piace vincere. Noi lavoriamo per il risultato tutti i giorni, sono convinto che con la mia idea è la nostra strada per raggiungere il nostro obiettivo che è la salvezza.