Nelle tante storie che lo sport azzurro ha regalato alle ultime Olimpiadi, tra le più belle c'è senza dubbio quella di Paolo Nicolai e Daniele Lupo. I due italiani del beach volley hanno entusiasmato con la cavalcata verso la finale giocata contro la coppia padrona di casa a Rio 2016 composta da Alison e Schmidt. Un match combattutto che ha visto i brasiliani portare a casa l'oro, ma la medaglia d'argento conquistata dai due azzurri ha sicuramente una valenza particolare, soprattutto dal momento che sono partiti da 'underdog'. Un risultato che ha un grande significato per Daniele Lupo, classe '91, che questi Giochi Olimpici avrebbe potuto anche non giocarli.
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Lupo: “Stasera incontro Totti, gli ho regalato la mia canotta” – FOTO
Dopo la medaglia d'argento conquistata nel beach volley alle ultime Olimpiadi di Rio, Daniele Lupo si gode la sua Roma allo Stadio Olimpico: "Mi ha invitato Malagò, non potevo rifiutare"
La partita più importante Daniele l'ha giocata infatti a marzo 2015, quando un problema al ginocchio si è trasformato in un tumore osseo che lo ha costretto ad operarsi d'urgenza. Più di un anno dopo Lupo ha conquistato l'argento alle Olimpiadi portando anche la bandiera italiana nella cerimonia di chiusura. Lupo, di nome e di fatto, anzi di fede. Quella per la Roma è una passione che lo accompagna fin da bambino, cresciuto, come lui stesso ha rivelato pochi giorni fa, con il mito di Totti come tutta la sua famiglia. A pochi minuti dalla sfida tra Roma e Porto, Forzaroma.info ha incontrato Daniele Lupo sulla strada verso lo Stadio Olimpico.
Se la Roma passa il turno...?
"No non dico niente, sono molto scaramantico su queste cose!"
Quanta gente ti ha fermato da quando sei tornato a Fiumicino?
"Molta, anche qui allo stadio adesso, anche ragazzi giovani che mi hanno riconosciuto. Sono contentissimo".
L'emozione di aver portato la bandiera l'ultima notte delle Olimpiadi?
"E' stata una cosa unica, come la medaglia. Porti tutto il tuo paese con te ed è una grandissima esperienza. La medaglia però non me la sono portata, sta a casa al sicuro".
Dove metterai la medaglia?
"Sicuramente in banca, perché se entrano i ladri me la rubano (ride, ndr)".
Come ci si sente in quei momenti? E' più l'amarezza di aver perso in finale o la gioia di aver vinto la medaglia d'argento?
"Un po' di rammarico c'è per la finale, ma dopo due-tre giorni rifletti e pensi che hai comunque conquistato una bellissima medaglia d'argento e che quindi bisogna festeggiare".
Vai spesso allo stadio? Che rapporto hai con la Roma?
"Purtroppo no, perché comunque giro spesso per i tornei e il tempo lo dedico alla mia ragazza. Però poi sono stato invitato da Giovanni (Malagò, presidente del CONI, ndr) ad andare a vedere una partita insieme anche con la mia ragazza. Non ho potuto rifiutare, anche perché ha detto che mi fa conoscere anche il Capitano".
Sei emozionato al pensiero di poter conoscere Totti?
"Si è un grande, poi sono convinto che tutti i grandi campioni dello sport bisogna conoscerli perché ti possono insegnare sempre qualcosa".
Cosa gli dirai?
"Intanto gli ho regalato la mia canotta (ride, ndr). Gli dirò che per me è sempre il numero uno.
Degli altri invece chi ti piace di più?
"A me piace molto Perotti, poi anche gli altri sono ottimi giocatori. Però abbiamo giocato solo due partite, il campionato è ancora molto lungo".
La parola scudetto non la pronunci?
"No sono scaramantico".
I tuoi programmi ora quali sono?
"Adesso vacanza, andrò a Fregene con la mia ragazza, farò un po' di tornei tre contro tre nelle prossime due settimane. Poi forse partirò. Chi mi vuole venire a conoscere, sarò lì".
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