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La Roma a Fonseca: filosofia offensiva, difesa alta e 4-2-3-1. Le chiavi del nuovo tecnico

Raggiunto l'accordo, il tecnico portoghese si è liberato dallo Shakhtar ed è pronto a cominciare la sua nuova avventura

Valerio Salviani

Paulo Fonseca sarà presto il nuovo allenatore della Roma. Il tecnico è riuscito a liberarsi dallo Shakhtar e sarà presto in Italia per la firma sul contratto e l'ufficialità. Insieme a lui parte del suo staff, ma per ora nessun giocatore. Eventuali discorsi di mercato tra i giallorossi e gli ucraini potranno essere intrapresi durante l'estate.

DIFESA ALTA E 4-2-3-1 - Gli appassionati di tattica, facendo un giro in rete, troveranno un video molto interessante di Paulo Fonseca che spiega, con immagini allegate, come con il suo 4-2-3-1, imposta l’azione con un palleggio rischioso dal basso, saltando il pressing del Manchester City sfruttando le posizioni strategiche degli esterni, sempre altissimi e pronti a partire. Il portoghese, per molti favorito a diventare prossimo tecnico della Roma (grazie alla spinta di Baldini), è pronto a spezzare ancora una volta la ruota della continuità e riportare i giallorossi all’idea di calcio spettacolo e gioco propositivo, abbandonata con l’addio di Di Francesco per far largo al pragmatismo di Ranieri.

LINFA SHAKHTAR - Con il suo Shakhtar in patria ha dominato. In Europa non ha sfigurato. Ha cominciato giovanissimo ad allenare, al termine di una carriera da giocatore non esaltante. Dopo le esperienze in chiaroscuro avute in Portogallo, si è trasferito in Ucraina dove ha trovato un’isola felice, prendendo in eredità da Lucescu una squadra a fine ciclo, per ritrasformarla nella fabbrica di talenti che era in passato, capace di dire la sua in Champions con un calcio divertente.

SCOGLIO ITALIA - L’Italia, però, è sempre un banco di prova che può cambiare tutto. Per fare bene a Roma non basterà il calcio spettacolo e Fonseca ha tanto da dimostrare (da qui i dubbi della dirigenza romanista). I giallorossi nelle prossime ore potrebbero volare in Portogallo per strappare l’accordo (offerto un triennale da 2,5 milioni a stagione). Ottenuto il “sì”, potrebbero affidarsi a un profilo “vergine” che non conosce la piazza ed immune (per ora) alle scorie degli ultimi mesi. Insieme a lui in valigia, la buona esperienza di questi anni e quell’amara sensazione di fallimento già conosciuta al Porto, che potrà aiutarlo a non rifare certi errori.