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Da Perotti a Kalinic, le cessioni per la Roma si fanno complicate

LaPresse

L’argentino, il croato, ma anche Cetin, Juan Jesus e Pastore: tra ingaggi impegnativi e salary cap vendere non è facile. Intanto si lavora sul riscatto di Smalling

Redazione

Il discorso cessioni per Petrachi si è complicato e di conseguenza anche i rinforzi da mettere a disposizione di Paulo FonsecaPerotti è richiesto dal Medio Oriente e dal Galatasaray, però l’argentino - tornato protagonista in giallorosso - frena sull’addio, anche se la Roma, oltre ad incassare 2-3 milioni, si libererebbe di un ingaggio pesante (circa 3 milioni), riporta Massimo Cecchini sulla gazzetta.it. Il club turco vorrebbe anche Cetin in prestito e la dirigenza ci pensa, anche se poi occorrerebbe tornare sul mercato per un nuovo centrale, perché si sta provando a cedere pure JuanJesus (piace a Fiorentina e Cagliari), per cui si chiedono 7-8 milioni. L’ingaggio pesante (circa 2,5 milioni) frena però le operazioni. Pastore vede chiusa la via cinese dalle introduzioni di norme sul “salary cap”, senza contare che l’edema osseo al bacino lo terrà fuori fino alla fine del mese. Discorso diverso per Kalinic. Il croato, di proprietà dell’AtleticoMadrid, è reduce da un 2019 - come anno solare - disastroso (1 solo gol segnato). È stato richiesto da Genoa, Verona e Newcastle, oltre che dai Paesi Arabi, ma sembra che intenda restare in giallorosso fino a giugno, pur sapendo che non sarà riscattato. Se però cambiasse idea, la Roma proverebbe a chiedere in prestito con diritto di riscatto uno tra Petagna (Spal) e MarianoDiaz (Real Madrid) per fare da vice Dzeko. Infine, nella settimana che comincia, in Inghilterra ci saranno nuovi contatti per il riscatto di Smalling dal ManchesterUnited. C’è ottimismo, anche se l’operazione sarà completata a giugno.