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Abraham un anno dopo: dalla doppietta al derby alle bocciature. E ora può partire

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Appena 7 gol quest'anno. Il 20 marzo scorso sembra il re di Roma, oggi può partire. E Mourinho nei big match lo tiene sempre fuori

Francesco Balzani

Un anno fa, esattamente un anno fa. Il 20 marzo scorso Tammy Abraham festeggiava la doppietta alla Lazio in quella che è stata la sua giornata migliore in giallorosso. La Roma non rimpiangeva Dzeko, e l'inglese giurava amore eterno. Un anno dopo tutto è cambiato. Nel ko di ieri Abraham è entrato solo marginalmente ma non è riuscito a dare la scossa come ormai gli capita quasi puntualmente. La doppia bocciatura con Real Sociedad e Lazio è sintomo di una mancata fiducia da parte di Mourinho che in realtà si era già palesata prima della sosta mondiale. L'inizio del 2023 sembrava promettente, ma i gol sono rimasti pochi. Pochissimi per un numero 9 pagato 40 milioni di euro. Solamente sette in questa stagione: sei in campionato e uno in Europa League. Meno di tutti i concorrenti offensivi per un posto in Champions.

Mourinho dopo averlo difeso a lungo, ora non gli concede più alibi.  Fuori nel match di ritorno contro la Real Sociedad, fuori contro la Juventus e, ieri, fuori contro la Lazio. Sempre fuori nei big match, presente invece col Sassuolo quando è stato praticamente anonimo. Abraham non segna dal 2 febbraio scorso, dalla gara contro l'Empoli terminata 2-0. Avrà fatto altro? No, appena un assist.  Così Mourinho gli preferisce Belotti, anche lui a secco di gol ma sicuramente più vivace di Tammy che ieri è arrivato sempre secondo su quelle palle che potevano fare la differenza.  Si è perso Abraham. Ha perso il Mondiale, la Nazionale, la strada del gol e ora anche la fiducia dei tifosi. Non quella della Premier che a breve busserà alla porta della Roma. Lo vuole l'Aston Villa, per prenderlo oggi servono 40 milioni. Perché per la Roma di certo non è più incedibile.